27/02/2010 11:13
Il fatto di giocare domenica prossima lontano dallOlimpico, per Doni, anche se può sembrare un paradosso, è un vantaggio e un elemento di non secondaria importanza per continuare a dargli fiducia. Il brasiliano è peraltro con il morale sotto i tacchi: giovedì sera, a fine partita, chi lo ha visto nello spogliatoi, ha visto un ragazzo in difficoltà, consapevole del delicatissimo momento che sta attraversando. Momento che non può per nulla essere ridimensionato dalla convocazione arrivata dal ct Dunga con il quale il giocatore ha parlato telefonicamente qualche giorno fa, ricevendo la fiducia e la quasi garanzia che comunque per lui ci sarà un Mondiale da vivere con la maglia della Seleçao, vice dellintoccabile Julio Cesar.
Comunque andrà a Napoli, la Roma dopo dovrà interrogarsi in profondità per capire, nel prossimo mercato estivo, come comportarsi con i suoi quattro portieri. Limpressione che se ne debba in ogni caso comprarne un altro, è sempre più nitida. Perché Doni difficilmente può immaginare, oggi come oggi, un futuro in maglia giallorossa, Lobont è in prestito e bisognerà vedere se si deciderà di rinnovarlo, Artur è a scadenza contratto, arrivederci e grazie. Adesso in ogni caso conta lo stretto presente, Napoli, poi il Milan, per inseguire quella qualificazione diretta alla Champions League, nove punti di vantaggio sul quarto posto che garantisce il preliminare quindi non il cash garantito del girone.
Cè la necessità che Doni vada in campo a Napoli il più tranquillo possibile, sperando che sappia reagire, in cerca di una rivincita personale che sarebbe essenziale anche per la Roma. Lo spogliatoio, lo ha fatto nel recente passato, lo farà pure in questi giorni, sta cercando di ricaricare il portiere brasiliano. Poi a fine stagione si vedrà. Doni è già entrato nellordine di idee di andare via, consapevole che il suo stipendio ( oltre due milioni netti a stagione) non ne faciliterà una nuova sistemazione. Nellattesa, Doni deve rispondere presente, da Napoli, domani, dove la Roma metterà in gioco, tralasciando sogni di scudetto, la tranquillità di quel terzo posto che è vitale per il futuro giallorosso.