Sette minuti di follia la Roma si butta fuori

26/02/2010 09:51



Sei gol dai greci in due partite sono veramente troppi e rappre­sentano per Ranieri un campanel­lo di allarme. E’ da un po’ che la Roma è tornata a percorrere le strade dei vecchi difetti che l’han­no « zavorrata » lo scorso anno e all’inizio della stagione. Fino alla trasferta greca, si trattava di un eccesso di conclusioni concesse agli avversari; ma dalle conclu­sioni ai gol subìti il passo è breve ed è stato compiuto nel momento peggiore, cioè quando bisognava conquistare l’accesso agli ottavi di Europa League. Resta il cam­pionato (ormai riaperto), resta la Coppa Italia, ma questa Europa League poteva essere l’occasione per un grande rilancio in chiave internazionale.

Occasione manca­ta. Oggettivamente ieri è mancata la Roma intesa come gioco di squadra. E sono mancati anche i singoli. Gli assenti come Pizarro che probabilmente avrebbe gesti­to meglio il gioco dopo la rete di Riise. Ma anche i presenti come Cassetti (suo l’errore che ha con­sentito a Ninis di battere dal limi­te e superare per la seconda vol­ta Doni), come ( nel­l’azione del rigore lui ci mette due volte lo zampino, prima ammini­strando male un pallone e poi af­fondando il contrasto su un Ninis ormai spalle alla porta), come Cerci (da una palla da lui perdu­ta è partito il contropiede rifinito da Ninis e finalizzato da Cissé). Una «mitragliata» al cuore della Roma: 40', 43', 46'.



La chiusura del primo tempo ordinata da Paixao aveva tutto il sapore del fischio finale perché a quel punto la Roma per passare il turno avrebbe dovuto realizzare la bellezza di quattro gol, una enormità per una squadra che è stata pericolosa soprattutto gra­zie alle punizioni battute da Riise ( una seconda si è spenta di po­chissimo a lato). Certo una bella azione con conclusione finale di Cerci, nella ripresa (cross di ) avrebbe meritato di più, ma Tzorvas di piede e di glutei ha strozzato in gola al giallorosso l’urlo del gol.


La Roma di ieri è stata proba­bilmente il punto più basso della gestione Ranieri. Un duro colpo da assorbire, in particolare alla vigilia di una partita, quella di , delicata, che dovrà chiari­re meglio cosa i giallorossi posso­no chiedere a questo campionato, a quali traguardi possono ambire. Ma la Roma dovrà prima di tutto ritrovare se stessa, gli automati­smi e anche qualche attaccante ( e Toni ieri erano in tribu­na).




La reazione orgogliosa della ri­presa fa presagire una voglia di immediato riscatto. Ma il gol di (anche quello venuto da una conclusione di Riise respinta corta dal
) non indora certo una pillola amarissima ( in casa l’imbatibilità della Roma du­rava da quattro mesi), che nessu­no fra i tifosi romanisti pensava di trangugiare nel momento in cui dall’urna è uscito il Panathinaikos ( che nella ripresa ha colto pure un palo).