24/02/2010 10:18
Così come bruciano ancora gli 8' finali di straordinaria follia a passo del gambero, da 2- 1 a 2-3, maledetti dalla zampata di Hristodoulopoulos e dall'incornata di Cissé. La Roma brama vendetta, Ranieri vuole gli ottavi. L'obiettivo è non buttare via nulla e continuare a tenere aperti tutti e tre i fronti della stagione giallorossa. Pochi calcoli, quindi. Giovedì e domenica, migliore Roma possibile. Poco importa se Panathinaikos e Napoli saranno a meno di 72 ore di distanza, non c'è differenza tra Europa League e campionato. La Roma di Ranieri ragiona volta per volta: decide il calendario. Panathinaikos, allora. Al Napoli ci si penserà da giovedì notte.
La legge dell'Olimpico, per mettere la museruola ai greci. La legge che è stata applicata nelle ultime 14 occasioni: da Roma - Livorno del 1' novembre a Roma-Catania del 21 febbraio. 14 partite, 14 vittorie: 9 in campionato, 5 nelle coppe. 4 più di Fabio Capello e Ottavio Bianchi, 3 più delle due strisce casalinghe di Luciano Spalletti, 2 e una in più della Roma del mitico Campo Testaccio. Solo Nils Liedholhm, al momento, ha fatto meglio con 16 successi interni di fila, incastonati tra il campionato 1981/82 e quello 1982/83.
Battere il Panathinaikos vuol dire anche provare a sferrare l'assalto decisivo al record del Barone. Ranieri, per fare 15, si affiderà alla migliore formazione possibile. Senza Totti, Toni (il rientro slitterà al Milan) e Julio Sergio (migliora, ma un ritorno a Napoli sembra ancora troppo prematuro), ma con Doni in porta, Mexes (Burdisso in vantaggio per fargli compagnia) e Cerci con buone possibilità di partire titolare. L'unico dubbio è Pizarro, ieri piscina e nuovi accertamenti al Gemelli. Ha una contrattura al polpaccio destro: oggi deciderà insieme a Ranieri se, come già accaduto in passato, giocarci sopra (ipotesi più quotata) o salvaguardarsi. Pensieri o no, c'è sempre il Napoli che incombe