Unicredit-Sensi, muro contro muro Rosella respinge i rilievi della banca

24/02/2010 08:07

Procediamo per gradi. L’assemblea era stata convocata dopo che nell’ultimo esercizio era stato registrato un passivo di 33 milioni di euro. Una scelta imposta dal codice civile, visto che la perdita era stata superiore a un terzo del capitale sociale (di 50 milioni). Tra i punti all’ordine del giorno c’era dunque lo stato patrimoniale

di Italpetroli a novembre 2009
. Il documento è stato approvato con voto di maggioranza, non all’unanimità. Rosella Sensi avrebbe ritenuto «infondata» ogni contestazione della banca. Per far scattare la controffensiva

legale, Unicredit aspetta che sindaci e revisori contabili depositino le loro relazioni.



Unicredit e Italpetroli si ritroveranno di nuovo di fronte domani. Il Tribunale di Roma dovrà decidere sui decreti ingiuntivi emessi dalla banca verso la holding. Poi, a maggio, il possibile round finale. Un collegio arbitrale

presieduto dall’ex presidente della Commissione d’appello federale della Figc, Cesare Ruperto
 e composto da due arbitri di parte, Enrico  indicato da Unicredit e Romano Vaccarella dai Sensi, giudicherà sull’accordo sul debito. Un accordo che per Piazza Cordusio non è più valido.