26/02/2010 16:48
Verdone, da competente di calcio, ha mai dato un consiglio a De Laurentiis? «Sì, prima dell'ultimo calciomercato estivo. Mi chiese quale attaccante avrei visto bene per il Napoli. Gli feci il nome di Toni. Lui alzò il sopracciglio e mi disse: quanti anni ha Toni? Aure', ma che te frega: quello è uno che sfonda. Toni non giocava nel Bayern e occorreva soltanto rimotivarlo. A distanza di mesi lo ha preso la Roma. Il miglior acquisto del Napoli è stato il portiere: apprezzo De Sanctis da sempre, grande esperienza e grandi parate».
Come le sembra il Napoli? «Mi piace molto Mazzarri. Ci mette tanto cuore nel lavoro, ha dato agonismo e determinazione alla squadra, che invece con Donadoni era molto addormentata e non aveva un gioco chiaro. Il Napoli, però, ha un problema: è impreciso nei tiri. La percentuale di palloni che vanno da un'altra parte è incredibile. Sinceramente spero che non accada proprio domenica che gli attaccanti prendano bene la mira».
Il tifoso Verdone teme solo De Sanctis? «Mi colpiscono i giocatori che possono fare la differenza e il Napoli ne ha: Hamsik, Lavezzi e Denis, se gioca nel ruolo giusto. La squadra è atletica e corre tanto. L'unico problema è l'imprecisione al tiro».
E la Roma del romano Ranieri com'è? «La romanità di Ranieri è un valore aggiunto perché sta ottenendo i risultati e questo lo rende ovviamente più simpatico. Per quanto ne possa io capire, la differenza rispetto al passato è fatta dall'unione nello spogliatoio: i giocatori si vogliono bene e in campo si aiutano. Ranieri è riuscito a rimettere insieme un gruppo un po' turbolento e a ricreare l'armonia. La Roma è lucida e pragmatica. Si chiude bene e ha sprazzi di bel gioco».
Mancheranno Toni e Totti al San Paolo: un limite in una partita importante per la Roma lanciata all'inseguimento dell'Inter. «Un problema, certo. Ma io non penso allo scudetto. La Roma non ha la forza d'urto dell'Inter. Gioca bene, ma Ranieri non ha tre squadre come Mourinho. L'Inter compra tutto: noi abbiamo in panchina tre o quattro buoni cambi, quelli ne hanno venti».
A proposito di Inter, Mourinho le piace più come uomo di spettacolo o come allenatore? «Come allenatore mi piace e lo difendo. Lui ha capito che agli italiani piace molto il personaggio, altrimenti Sky non gli dedicherebbe venti minuti dopo ogni partita. Non so quanto Mourinho si prenda sul serio. A Londra faceva l'ombroso, qui sa che può permettersi di sparare su tutti anche se tre giornate di squalifica lo faranno riflettere».
Napoli-Roma come finisce? «In un pareggio, al novanta per cento. Anzi, è una partita aperta. Da pari o da tripla, allora».