Vip in cordata per la As Roma

03/02/2010 11:50

Il progetto punterebbe su alcuni punti fermi. Nel veicolo societario entrerebbero inizialmente come azionisti 83 (come gli anni del club) figure di spicco del mondo imprenditoriale, della politica, fino a personaggi dello spettacolo ed ex giocatori giallorossi del passato: questo sarebbe il nocciolo duro intorno al quale poi catalizzare migliaia di tifosi romanisti.

Per ora i nomi degli 83 azionisti che potrebbero far parte del nocciolo duro è top-secret: ma secondo le indiscrezioni potrebbero essere stati contattati, o starebbero per essere sondati su un'eventuale disponibilità, manager come Cesare Romiti, fino a personaggi dello spettacolo come Carlo Verdone e Antonello Venditti e politici come Massimo D'Alema.

La lista degli aderenti dovrebbe essere conclusa entro aprile. Nel frattempo lo studio Biamonti, tramite l'avvocato Pietro Ilardi, sarebbe in contatto con alcuni organismi di emanazione Uefa, come la Supporters Direct, organo di riferimento europeo per lo sviluppo di tutti i progetti concreti di azionariato popolare con sede a Londra.

Inoltre, il prossimo 23 febbraio, subito dopo la conferenza stampa di presentazione del progetto a Roma, gli ispiratori dell'iniziativa parteciperanno a Bruxelles a un incontro presso il Parlamento Europeo, con la partecipazione dei parlamentari europei aderenti all'associazione "Friends of Football", come primi soggetti che stanno sviluppando un azionariato popolare in Italia per la Serie A. In particolare, parteciperà all'incontro il deputato belga Ivo Belet, particolarmente attivo sul tema. L'obiettivo finale è seguire l'esempio di altri grandi club continentali, che hanno fatto dell'azionariato popolare una propria caratteristica: senza arrivare a casi limite di Real Madrid e , c'è l'esempio dell'Amburgo che ha 50mila tifosi-soci.

La vicenda diventa d'attualità, proprio mentre continua da mesi il delicato negoziato in corso tra la famiglia Sensi e Unicredit. La banca di Alessandro Profumo e gli azionisti di Italpetroli hanno in corso un arbitrato che probabilmente troverà conclusione in giugno. Unicredit, esposta verso Italpetroli per oltre per oltre 300 milioni di euro, lamenta infatti il mancato rimborso di alcune rate del finanziamento. I Sensi, arroccatisi da tempo, devono difendersi anche dalle mire di Francesco Angelini, l'imprenditore farmaceutico che ha mostrato un grande interesse per il club giallorosso.