01/03/2010 09:22
campione, determina le partite da solo. Ha trovato quello che gli mancava, la continuità. Ora deve cercare la cattiveria, in quel momento sarà tra i primi cinque al mondo». «Ranieri ha continuato il diesse giallorosso è stata la nostra svolta ha capito quali erano i problemi. La squadra aveva perso autostima. E un allenatore molto pratico e pragmatico».
Gli infortuni, però, sono la vera nota dolente di questo periodo. Lassenza di Totti è una grossa limitazione: «Francesco è molto generoso, forse ha spinto troppo lui sullacceleratore. Non ha curato bene linfiammazione tendinea, sappiamo comunque di averlo a disposizione nella parte più importante». Ora, con i buoni risultati di questi mesi, la Roma potrebbe essere più appetibile per un possibile acquirente: «Abbiamo una grandissima proprietà come la famiglia Sensi. La qualificazione in Champions è importante sono tanti soldi che poi sapremo come riutilizzare perché ci autofinanziamo».
Poi sulla partita di sabato col Milan e la rincorsa scudetto (proprio ieri Moratti ha spiegato che «tutti parlano del Milan come la vera anti-Inter, ma la Roma è ancora in corsa»): «Larbitro? Cerchiamo di tenere i toni bassi, alla nostra squadra diciamo sempre di dare una mano. In partite come quella un arbitro giovane può essere un alto rischio». Il futuro è dei giovani, anche se trovare posto in un gruppo con tanti campioni è complicatissimo: «Puntiamo molto su Pettinari. Abbiamo poi diversi ragazzi in giro per lItalia che possono far bene».
Cè il problema Doni. Il portiere non vive un bel momento, specie dopo la sconfitta di Atene: «E un nostro valore importante, non bisogna dimenticare ciò che ha fatto gli altri anni. La sua generosità lo ha portato a giocare un campionato da infortunato, Dunga lo convoca sempre. Speriamo che gli possa girare anche un po la fortuna. Se ieri (domenica, ndr) avesse parato quel rigore sarebbe cambiato tutto». E se a fine stagione offrissero la panchina della Nazionale a Ranieri? «Ha un contratto con noi e la sua nazionale è la Roma. Sarebbe una bella cosa fare il profeta in patria».