29/03/2010 09:21
Dalle stalle alle stelle Perché essere romanisti è tornata una condizione da ostentare: a scuola, in ufficio, in metrò, perfino in un seggio elettorale. Il tifoso esce di casa con la sciarpa legata al collo non per andare allo stadio, ma a lezione. Da qualche mese, alla sciarpa il romanista abbina un sorriso smagliante. Ora sono tutti felici e giallorossi, senza variazioni di tonalità. Tifosi sempre presenti, tifosi occasionali, simpatizzanti: la Roma ha riconquistato il suo popolo. Olimpico già due volte esaurito, Trigoria sempre una festa, il pullman della squadra che sabato pomeriggio faceva fatica a percorrere lultimo tratto tra due ali di folla perfino commossa. Eppure, appena pochi mesi fa, lOlimpico era semideserto e quei pochi che cerano fischiavano e sparavano petardi, o depositavano corone di fiori per celebrare il funerale della squadra.
Trigoria era presidiata dalle forze dellordine, che una notte non riuscirono ad evitare il lancio di due bombe carta allinterno del centro sportivo, con i calciatori che volevano tornare a casa. E il pullman della squadra per un paio di partite fu costretto a viaggiare con un blindato della polizia.
Intoccabile Rosella Sensi non può ancora rinunciare alla compagnia della Digos. Sotto scorta da quando arrivarono le prime telefonate minatorie. I suoi guai sono cominciati nel 2008, quando decise di non vendere a Soros. E sono proseguiti un anno fa, quando ha interrotto le trattative con limprobabile Fioranelli. Per i tifosi, allora chiunque avrebbe fatto meglio di Rosella indebitata. Gli ultimi problemi li ha avuti con Angelini. Dopo la prima giornata, sconfitta a Genova, limprenditore farmaceutico disse pubblicamente che era interessato allacquisto e che provava pena a vedere la Roma ridotta così male. Quello per la Sensi forse è stato il punto più basso.
La sua risalita è iniziata con laddio di Spalletti (che riteneva questa squadra a fine ciclo) e la scelta azzeccata di Claudio Ranieri, cui oggi pensa di rinnovare il contratto fino al 2013. E, successivamente, lassunzione decisiva di Gian Paolo Montali. Insultata da tutto lo stadio allinizio della stagione, fischiata anche quando sono arrivate le prime vittorie, applaudita pure lei ora che la squadra lotta per lo scudetto e la Roma nel complesso è una piccola impresa in cui il cuore ha sposato lefficienza, pur con poche risorse. «Forse qualcuno ora si sarà ricreduto», ha detto Rosella Sensi sabato. Già, e chi la sposta più?