De Rossi: «Io la Roma la amo, se segno la bacio»

28/03/2010 09:35

non smette mai di essere , romanista e quindi fisiologicamente sempre de più: una prestazione gigante, fatta col cuore messo in ogni contrasto, fino alle tibie (apposta sul parastinco ha il ritratto bellissimo della figlia), il gol, l’urlo nudo sotto la Sud, la capriola alla Chechi al vantaggio di Toni, al vantaggio definitivo... tutto questo alla fine è quasi la cosa minore rispetto alla bellezza di quelle parole: «Mi viene da baciarla la Roma a me, io me la bacio, io la amo». E tutto questo viene - giustamente - «centomila volte» dopo il sentimento per Gaia, sua figlia: «Il gol è per lei, lo dedico a Gaia. Sul parastinco ho il suo volto, sennò mica so matto, mica me metto a bacia’ i parastinchi ». Perché no?

Da oggi potrebbe esserci una nuova moda a Roma. Consiglio ai commercianti più che ai  naviganti:  vendete i parastinchi, che da domani vanno a ruba. Sarebbe il minimo. Ieri è stato il massimo. Anche se una gioia enorme come quella di stare a un punto dal sogno, di strabattere l’Inter se la voleva godere tutta in campo invece di uscire per colpa di . Sono le altre parole: «Ho preso la solita botta alla tibia. Per fortuna però ho un parastinco in carbonio che mi protegge meglio, però ho preso una bella botta. Sarei anche rimasto in campo, ma sarebbe stata una bestemmia quando in panchina c’è uno come Brighi».

La domanda: lo scudetto? «Ora ci si deve credere. All’inizio ero molto scettico. Adesso sarebbe un delitto non provarci. Però l’Inter è uno squadrone, hanno tutto, speriamo che la possa distrarli. Dobbiamo provarci per noi e per i tifosi. Vendetta per il 2008? Su quel campionato già ho parlato e penso ancora lo stesso. Non ce lo restituirà mai nessuno. C’è rivalità con loro, ma non odio. L’arbitro è stato bravissimo. Quest’anno c’è uniformità. Gli arbitri possono sbagliare ma hanno gli attributi per prendere  le decisioni giuste. Il destino nel palo di Milito? Se vogliamo essere fatalisti sì. Però è ancora presto». Sono tutte

le altre sue parole. Bastavano le prime due righe. Le troverete presto in .