E ora fateci vivere serenamente il finale

30/03/2010 09:40

Sarebbe bellissimo non temere agguati e interventi superiori. E che meraviglia se un fischio fosse solo un fischio e non un telegramma che ci informi dell’arrivo di una penitenza di cui non conosciamo il motivo. Non rovinateci questo torneo, con tre squadre in tre punti e tutte e tre con possibilità di vittoria. Potremmo dimenticare Calciopoli, il Totonero, le tessere telefoniche, le designazioni concordate, le scelte di guardalinee ammiccanti. Abbiamo la grande, unica, splendida opportunità di riappropriarci del calcio, lo sport più bello del mondo, solo che lo si rispetti. Ce la siamo sin qui cavata, o quasi, grazie all’innesto di arbitri freschi e non usati.

Poi Mourinho, e non un passante, ci ha messo sull’avviso: sentiva il rumore dei nemici. Sarà un caso, ma da quel momento il Milan è stato tenuto in piedi da arbitraggi favorevoli, toccanti per umanità, portatori di un amore vero nei confronti del club di Berlusconi, fortissimo da quando il padrone ne ha preso le redini, ma quest’anno preda di tutti i problemi legati alla terza età e all’inesperienza di Leonardo. Le urla di Mourinho hanno messo sul chi va là l’opinione pubblica e snervato l’Inter, in preda a una vera e propria crisi di nervi.

Pensate: i nerazzurri sono arrivati a considerare negativo l’arbitraggio di Mimì Morganti, che ha concesso all’Inter un gol irregolare, ha tolto alla Roma un rigore su Brighi (e conseguente espulsione di Julio Cesar), chiuso gli occhi su fallacci pericolosi di , Lucio e Chivu. Gli interisti non sono stupidi o alle prime armi: se ragionano così, se tengono atteggiamenti da camicia di forza, vuol dire che su questa strada della follia sono stati condotti.

Morganti non andava scelto. Perchè aveva solo precedenti scoraggianti nei confronti della Roma, perché non è internazionale, perché si trova alla fine di una carriera che gli ha dato popolarità, non gloria. Dicono che alla vigilia di un ingresso nella commissione arbitrale dell’Uefa, Collina non voglia macchiare la carriera dei suoi internazionali: per questo, insomma, avrebbe tirato fuori Morganti. Dicono anche che Tagliavento (generoso con il Milan, comunque) non fosse presentabile per via delle manette di Mourinho. Se fosse così, ricusare un arbitro sarebbe facilissimo: un dito sulla tempia e via.

La Roma avrebbe di che dolersi e tace. Segno di eleganza, ma anche di pura diplomazia. Ranieri, apprezzando in pubblico i fischi di Morganti, manda a dire: sto zitto perché ho vinto, ma d’ora in poi giocheremo con gli occhi aperti. Non si capisce, tra l’altro, quali sarebbero le colpe giallorosse. E poi, dopo tanti anni di governo nerazzurro o comunque nordista, il campionato non acquisterebbe credibilità con la vittoria di una squadra senza santi in paradiso?