03/03/2010 17:58
Ma il sogno dell'azionariato popolare in Italia non è solo AS Roma. Anzi. C'è già il fanclub di una squadra, il Modena Calcio, che ha da poco realizzato un primo embrione di partecipazione alla proprietà del club: è stata creata infatti una cooperativa di circa 100 soci che ha acquistato l'1% della proprietà e intende arrivare fino al 10%. E non è finita qui. Grazie al lavoro della Supporters Direct, cooperativa indipendente nata in Regno Unito che aiuta i tifosi a studiare la forma migliore, responsabile e democratica, di ingresso nella proprietà delle squadre, il sogno dell'azionariato popolare ha contagiato anche i fan di Brescia, Venezia e Torino. Un Comitato è nato a Pisa e un tentativo c'è stato anche sel sud dell'Italia.
Un nuovo modo di intendere il calcio e il tifo si respirava martedi 23 febbraio, a Bruxelles, dove si è tenuto un incontro per sensibilizzare i parlamentari Ue sul ruolo dei tifosi nella governance delle squadre. All'evento, organizzato da Ivo Belet, europarlamentare belga, e dal gruppo Friends of Football, ha preso parte Walter Campanile che racconta «Ci saranno altri incontri, per il futuro puntiamo a creare una sorta di network tra tutti i movimenti esistenti per darci supporto l'un l'altro e scambiare documenti ed esperienze ».
Il nostro paese, tra i primi nodi da sciogliere per la partecipazione dei tifosi delle squadre c'è quello della forma giuridica. Al momento, tra gli esempi europei, si propende per quello inglese. « Il caso di maggior successo è quello tedesco, quello spagnolo è in crisi, mentre in Italia si guarda alla filosofia dei trust inglesi» spiega Evelina Pecciarini che segue l'iniziativa di Supporters Direct nel nostro Paese assieme a Stefano Faccendini e all'avvocato di Milano, Diego Riva.
L'introduzione dei tifosi nell'Azionariato potrebbe avere un effetto benefico anche sui bilanci dei club, attraendo capitali freschi. Secondo Antonia Hagemann, project manager di Supporters Direct Europe, «in Italia il valore della Roma e di altri club è di più di una squadra o di uno stadio, è dato dagli anni di storia, buona e cattiva, che è stata costruita dai giocatori e dai fan. Visto che è il loro club perchè i tifosi non dovrebbero poter dire la loro» Hagemann sottolinea come l'esperienza insegni «che il modo in cui il calcio si è spostato verso il denaro e lontano dai tifosi è stata una delle ragioni per cui troppi club in Europa si sono ritrovati con significativi problemi finanziari, con proprietari per i quali è sempre più difficile preseguire per questa strada».
In Europa si sono avuti tre principali esperienze. Nei primi anni '90 in Spagna i club professionistici con una situazione finanziaria in perdita furono obbligati a trasformarsi da associazioni in "Sad", società sportive per azioni. Solo quattro di loro, con i conti in regola, hanno mantenuto la forma associativa, con migliaia di tifosi come partecipanti: il Barcellona (circa 160 mila soci), il Real Madrid (circa 70 mila soci), l'Athetic Bilbao (circa 35 mila soci) e l'Osasuna (circa 15 mila soci). In Germania, invece, le associazioni sportive hanno potuto per legge, alla fine degli anni '90, trasferire la loro sezione calcio professionistico a un'apposita società di capitali che però deve essere controllata (50% + 1) dall'associazione stessa, cioè dai tifosi.
Questa regola blocca ogni scalata di investitori privati ai club. In Inghilterra invece c'è il modello dei trust, cooperative di tifosi che fanno sentire la loro voce all'interno del cda e delle gestioni delle società. Creati per reagire a un calcio sempre più distante dalla gente, oggi si contano 160 club con un trust di tifosi, 15 di proprietà e sotto il controllo dei supporter. Il beneficio, a livello finanziario è stato l'arrivo di quasi 30 milioni di sterline di nuove risorse nel mondo del calcio. Il fiorire dei trust è stato guidato dalla mano di Supporters Direct, nata per iniziativa del governo inglese. Visto il successo ottenuto, nel 2007, per interessamento della Uefa, è partito, dunque, il progetto di allargare la sua azione al resto d'Europa. Oggi SD aiuta pro bono, fornendo consulenze legali e finanziarie, gruppi di tifosi in 13 nazioni diverse. Ed è al lavoro anche in Italia. Intanto a Roma, il 21 aprile, si terrà l'Assemblea Costituente dell'Azionariato Popolare dell'AS Roma. Un progetto ambizioso, il primo che riguarda una società di seria A, quotata in Borsa.