27/03/2010 10:30
Lui che, poi, alla Roma ha fatto male due volte, lultima proprio nella sua stracittadina finale, prima di dire addio. La Roma poi, la scorsa estate poteva essere la sua nuova squadra, o quantomeno la società giallorossa su di lui aveva fatto più di un pensierino. Però Goran non se lè sentita. Ma stasera proprio per i suoi vecchi fans, Pandev proverà a far vedere che un po laziale è rimasto. Etoo non è laziale, non ha particolare astio nei confronti della Roma. Però quando metterà piede allOlimpico un briciolo di emozione lavvertirà. Certo, una finale di Champions non si dimentica, e quella vinta lo scorso 27 maggio dal Barcellona contro il Manchester si è giocata proprio nello stadio romano. E Samuel ha messo a segno una rete, quella che ha dato il la alla vittoria di Guardiola e soci. Da quella sera, lOlimpico non lo ha più visto: con la Lazio deve giocarci dopo la sfida di stasera. Se non è una carica questa.
Etoo adesso è tornato ad essere quel giocatore decisivo di inizio stagione: mercoledì ha ripreso a segnare dopo il digiuno che durava tre mesi. Farà coppia con Milito, bomber autentico, giocatore che non illumina la fantasia come altri calciatori nel suo ruolo sparsi per lEuropa, ma è garanzia di serietà e continuità. Il ds della Roma, Daniele Pradè, una quindicina di giorni fa disse: potevo prendere Milito, ci ho rinunciato allultimo. Come si sarà sentito Milito dopo il gran rifiuto? forse come Pradè. Ora però sono felici entrambi: Diego ha lInter, la Roma ha Toni. E va bene così.
Stasera i due si sfideranno a distanza, così come gli amici e compagni di nazionale Lucio e Juan. Compagni di reparto nella Seleçao. Uno arcigno e animalesco, laltro leggiadro e silenzioso. Due grandi difensori, comunque. Al fianco avranno entrambi due argentini. Samuel, che a Roma ha lasciato il cuore dopo lo scudetto del 2001, e Burdisso che gioca in giallorosso ma è di proprietà dellInter. Il direttore dorchestra di tutto è come sempre Josè Mourinho, che è in silenzio e non può stuzzicare il suo nemico Ranieri, al quale invece è stato chiesto di lanciare un messaggio al collega portoghese. «Ci vediamo allo stadio». Una minaccia? Giammai. Un appuntamento, per più di due.