22/03/2010 10:29
Che Wenger fosse arrivato prima, lo aveva scoperto con largo anticipo proprio la Roma quando cominciò a seguire con crescente interesse il ragazzo francese che deliziava i pochi intimi del Principato di Monaco. La segnalazione a Trigoria fu fatta da Daniele Baldini, vice di Spalletti, segnalazione che trovò terreno subito fertile nel ds Daniele Pradè. Menez fu seguito con costanza per diversi mesi, poi viaggio a Montecarlo, sede del Monaco, primo contatto, la scoperta di un precontratto già firmato con lArsenal, la conferma che il Barcellona era pronto a intervenire, la richiesta secca di venticinque milioni di euro, prendere o lasciare. La Roma non ha lasciato. Sfruttando una sfortuna del parigino cresciuto nelle banlieues, problemi di pubalgia, la scelta di andare in sala operatoria, i dubbi di Wenger che ha fatto decadere il precontratto, il Barcellona che non si è fatto più sentire probabilmente per gli stessi motivi dellArsenal, la Roma che ha insistito con il Monaco, trattativa estenuante, il Monaco che piano piano calava la valutazione, fumata bianca a dieci milioni e mezzo, contratto di cinque anni al ragazzo a partire da un milione e trecentomila euro netti, clausola da venticinque milioni dopo due anni (cioè alla fine di questa stagione) per andare, se volesse, via.
Cosa, però, che dopo la partita con lUdinese, da queste parti non vuole più prendere in considerazione nessuno. Anche perché quella faccia un po così il prossimo sette maggio compirà soltanto ventitré anni, il futuro può essere solo suo. Intanto ha messo comunque unipoteca pesante sul presente di questa Roma, uomo in più per questo finale di campionato che, pure dopo il pareggio di ieri del Milan, per la squadra giallorossa potrebbe essere eccitante come mai nessuno avrebbe immaginato.
Quello che Menez ha messo insieme nella partita contro lUdinese, sostituito da Ranieri nel finale solo per regalargli una strameritata standing- ovation, è roba che altri calciatori non ce la fanno in unintera carriera. Questo è Menez, un diamante come lo ha definito Claudio Ranieri che sul ragazzo francese sta lavorando duro da quando è sbarcato a Trigoria, tra carota e bastone nella speranza di poter sfruttare il talento di un ragazzo che a vederlo così sembra aver litigato con la vita.
Ha radici nelle dure periferie parigine, quelle finite in prima pagina per la rivolta degli abitanti, i suoi amici sono gli amici della per la rivolta degli abitanti, i suoi amici sono gli amici dellinfanzia, ragazzi che spesso vengono a trovarlo nella sua casa romana dove quasi sempre cè pure la fidanzata di Menez, una casa nella periferia Sud della Capitale, in un condominio che vede tra gli abitanti pure la famiglia Mexes e quella di Faty. Nel tempo libero è un ragazzo a cui piace, come a tutti, divertirsi, grande appassionato di musica, in particolare hip- hop e rap francesi, testi duri, lesatto contrario della dolcezza del suo calcio, il calcio di uno che ha tutto per diventare un campione. Ora anche Roma lo sa.