21/03/2010 19:31
E stata, quella di ieri sera, probabilmente, la miglior partita di Menez con la maglia giallorossa, tipo quella della passata stagione a Verona contro il Chievo, quando la Roma vinse proprio con un suo destro che Sorrentino si sta ancora chiedendo come avesse fatto quel francese dalla faccia strafottente. Stavolta niente gol, ma credeteci è assolutamente un dettaglio, perché dopo lennesimo recupero subito dalla Roma, ci ha pensato lui, ci ha ripensato quella faccia un po così a far tornare il sorriso alla gente romanista. Che, quando è stato sostituito, lo ha salutato con unovazione che vuole dire promozione, questo qui non deve muoversi da Trigoria, il tutto sottolineato da un abbraccio ricevuto da Ranieri che forse per lui valeva più di qualunque altra cosa. Ricordiamoci questo venti marzo, una data in cui può essere nata una nuova storia romanista, quella di Menez. Lo sa pure lui, al punto che quando dopo la partita è passato a passo svelto nella zona mista dello stadio Olimpico, udite udite, ha regalato qualche sorriso, a chi gli ricordava quellOlimpico tutto in piedi per lui: «Bellissimo sentire quegli applausi, così come i cori dei tifosi nei miei confronti. Mi hanno fatto un enorme piacere, stessa cosa posso dire per labbraccio del nostro allenatore. Per la Roma e per me è stata proprio una notte fantastica» .
Ne aveva bisogno. Da quando era arrivato di lui si era parlato di lui soprattutto per talento e sregolatezza, qualche lampo a supportare il talento, qualche litigio di troppo a confermare una testa che non riusciva sempre a seguire il talento. Contro lUdinese ha cancellato tutto, ammutolendo chi era pronto a disfarsene come un acquisto sbagliato, un ragazzo che non riuscirà a trasformare quel talento in una grande carriera, un giocoliere più che un giocatore. La Roma ha davvero un tesoro in casa, la serratura ha cominciato a cedere, ora tocca a lui dare continuità, se riuscirà ad acquisirla, farà la differenza per dieci anni: «Sì, questa qui è stata probabilmente la mia miglior partita da quando sono alla Roma. In quel ruolo mi sono trovato bene, davanti avevo due attaccanti come Toni e Vucinic che sanno come farsi trovare liberi. Sono due grandissimi giocatori, è un piacere giocare con loro. Sono molto soddisfatto, soprattutto per la vittoria, questi tre punti ci consentono di guardare al futuro con ottimismo» . Pure di più, con un Menez così, talento allo stato puro.