Pizarro rilancia «Noi ci crediamo»

15/03/2010 10:24

Il cileno lo ha tirato preciso al punto di andare a incocciare il pa­lo alla sinistra di Rubinho che ave­va pure indovinato l’angolo, un er­rore che, a fine partita, con il Li­vorno capace di pareggiare, lascia ancora di più l’amaro in bocca.

Il cileno, peraltro, era stato l’au­tore del terzo gol giallorosso, un piattone d’autore dopo splendido e cercato assist di Per­rotta, un gol che aveva riportato i giallorossi in vantaggio e che sem­brava aver davvero chiuso gioco, partita e incontro. Invece: « Sono molto dispiaciuto di non essere riu­scito a trasformare quel calcio di rigore, avrebbe chiuso la partita e ora staremmo a commentare un al­tro risultato. Mi prendo le mie re­sponsabilità come ho sempre fatto nella mia carriera, tra l’al­tro credo di non aver­lo neppure calciato male quel rigore. Purtroppo qui a Li­vorno ci capita sem­pre qualche cosa, è un campo stregato per noi. Anche stavolta c’è tanto rammarico per una vittoria che ab­biamo cercato sino all’ultimo se­condo di gioco, la partita l’abbia­mo condotta sempre noi, anche do­po il rigore di Lucarelli, abbiamo continuato a creare, ma qui sem­bra proprio che a noi non riesca di tornare a casa con i tre punti. Che, stavolta, avrebbero potuto pure di­re arrivare a sole quattro lunghez­ze di distanza dall’Inter, una situa­zione che ci avrebbe aperto altre prospettive per questo finale di campionato» .

Le ultime parole sembrano quasi un addio ai sogni di gloria. In real­tà non è così. Pizarro (che è stato molto felice di vedere in tribuna uno striscione di tifosi locali di so­lidarietà nei confronti del suo Cile sconvolto da un grave terremoto, così come è stato bello vedere nel­la curva della Roma uno striscione in ricordo di Tonino Carino e « di un calcio che non c’è più » ) come peraltro tutta la Roma, tutto ha fatto nel dopoparti­ta meno che pronosticare una Roma lon­tana da sogni di gloria: « Questa di Livorno rima­ne un’occasione persa, su questo non ci sono dubbi, ma ciò non to­glie che continuiamo a crederci. Ci sono ancora dieci partite di cam­pionato da giocare, l’Inter dovrà venire all’Olimpico a giocare lo scontro diretto. Il vero problema, ora, è che con l’Udinese io e altri miei compagni non ci saremo per­ché dovremo scontare un turno di . E non sarà facile batte­re la mia ex squadra in una parti­ta, però, che tutti noi vogliamo vin­cere perché ora siamo arrivati a tre pareggi consecutivi, è ora di torna­re a vincere».