05/03/2010 09:42
Allora caro Ranieri, superato il trauma seguito alladdio alla Juve?
«Mai provato un trauma, mai mi sono sentito un vituperato a Torino. Credo che in tantissimi abbiano invece capito la lezione».
E cioè?
«Che a Torino, con la Juve, non ho dato solo il massimo. Ho dato di più».
Che sensazione prova nello scoprirsi profeta in patria?
«Il saggio che cè dentro di me continua a ripetermi che devo lavorare sodo, che non posso fermarmi qui e che per conquistare i romani devo raggiungere un risultato. Non è facile, lo so. Nel frattempo mi godo qualche riconoscimento».
Tipo?
«Qualche giorno fa, ero in largo Chigi, per unintervista. Mi hanno fermato e quasi sequestrato alcuni funzionari di palazzo Chigi aderenti al club Roma e mi hanno portato dentro, in visita ad alcune sale, quella dove si riunisce il Consiglio dei ministri. Era vuota, naturalmente. E non ho incontrato Berlusconi, così anticipo la curiosità».
Dopo Napoli qualche stoccata è arrivata: le hanno contestato la sostituzione di Julio Baptista, il migliore in campo della Roma...
«Questo tipo di critiche fa parte del gioco: le accetto, non sono permaloso».
A Leonardo è andata bene: sembrava seduto su un vulcano, e invece è riuscito a spegnerlo...
«Lui si è presentato con delle idee, ha avuto la fortuna di avere alle spalle una società che sa di calcio e che lha sostenuto nelle ore difficili, i risultati hanno fatto il resto. È secondo in campionato, deve fare una rimonta biblica contro il Manchester per passare il turno».
Ma Ferguson è il tipo che si lascia soffiare la qualificazione partendo dal 3 a 2 di San Siro?
«Un tempo sarebbe stato possibile, non ora. Sir Alex nel frattempo sè fatto furbo ed è venuto a lezione dagli italiani. Non giocherà allattacco per vincere, vedrete, ma aspetterà il momento giusto per piazzare il colpo del ko. Perciò il Milan deve trovare la partita perfetta per uscire vivo dallOld Trafford».
Torniamo alla Roma, Ranieri: quali sono il più e il meno della sua gestione?
«Il più è il seguente: ho ridato fiducia e autostima a un ambiente depresso, circondato da insicurezze e complessi. Il meno è un altro: non abbiamo molti soldi a disposizione, dobbiamo perciò lavorare sodo, più dei nostri rivali e fare uno sforzo di intelligenza per colmare il divario economico».
Continuare a far bene senza Toni e Totti, non è un mezzo miracolo?
«Toni è recuperato, per fortuna. Per Francesco vedremo. Ma questo vuol dire che poi questa squadra è molto forte, rosa alla mano».
Anche lei come Delio Rossi: vi chiamano per sparecchiare la tavola...
«Non so se mi hanno chiamato per sparecchiare la tavola qui alla Roma. So che mi hanno chiesto di mettere mano a un progetto e mi sto applicando con tutte le mie forze».
Una curiosità: ma Montali apprezzato alla Roma, cosa faceva nella Juve?
«Qui a Roma fa da tramite tra squadra e società, a Torino stava dentro un comitato...».
Alla Nazionale del dopo Lippi non pensa?
«Non mi tiro indietro. Lho detto e lo ripeto: sarei molto lusingato dalla possibilità di guidare la Nazionale, specie se è quella del mio Paese. Ma ora cè la Roma in pole position».
A proposito di Nazionale: cosa pensa del tormentone Balotelli?
«Io sto dalla parte dellInter e di Lippi, impegnati a far maturare il giovanotto. Non credo che sia possibile chiedere a un ct di portare al mondiale un giocatore che deve trovare ancora un posto fisso nella sua squadra».
Dopo le polemiche sui rigori di Napoli, lei è stato il primo a dare lesempio, neanche una parola fuori posto. Ha deciso di fare il pompiere?
«No, ho deciso di continuare a fare Ranieri. Anche da calciatore ero così: mai proteste tanto per far vedere, per darla a bere a qualcuno. Mi ribellavo invece quando coglievo delle ingiustizie, una condotta della partita contraria a me e alla mia squadra. Ho sempre accettato gli errori perché mi sono reso conto che quello dellarbitro è un mestiere complicato. Rizzoli ha diretto bene».
Parteciperà allincontro di venerdì 12 marzo?
«Certo. Meglio tardi che mai, verrebbe da aggiungere. Ma anche i media devono darsi una regolata: aiutino a sdrammatizzare».
Non ci sarà Mourinho...
«Io non ho problemi a incontrarlo».
Le sta bene Tagliavento arbitro di Roma-Milan?
«Mi sta benissimo. Gli ho fatto i complimenti per la partita Inter-Samp. Ha diretto con carattere, passione e tatto».
Il suo collega Di Carlo si lamenta per lapplicazione rigorosa della squalifica per bestemmia: cosa ne pensa?
«Che entriamo nelle case degli italiani con la tv e non è bello presentarsi con quelle espressioni».
Se laspettava la resurrezione di Ronaldinho?
«Molti pensavano: punta al mondiale. Adesso che non è candidato a giocarlo, dovrebbe afflosciarsi e invece no. Sapete perchè? Perchè lho visto sorridere. Segno che con il Milan gioca in modo continuo e si diverte».
Chi tra Roma e Milan toglierà il sonno allInter?
«Il Milan ci prova, la Roma invece va per la sua strada. Lunica squadra che può perdere lo scudetto è lInter, datemi retta».