Riise-Baptista, Roma boom

25/03/2010 09:50

 

Per Colomba quello che si conclu­derà sabato a Palermo sarà un ciclo terribile: la sconfitta (imprevista e imprevedibile) contro il Siena, il ko di ieri (più pronosticabile) e adesso la squadra rosanero a caccia della zona . Ranieri ha, inve­ce, inanellato il suo ventesimo risul­tato utile: una serie che la dice lun­ga sulle qualità di un tecnico trop­po spesso sottovalutato. Forse ieri la Roma non ha giocato la sua par­tita migliore, ma ha avuto il coman­do delle operazioni dall’inizio alla fine; ha sbagliato sotto porta ma ha cercato la vittoria. E l’ha trovata contro un ordinato e bene organizzato.

 

Che potesse essere una partita complicata, Ranieri lo sapeva bene, ma che le complicazioni potessero crescere con il passare dei minuti dopo aver buttato alle ortiche in av­vio due straordinarie occasioni da gol (con Menez e Toni) certo non se lo immaginava. Errori gravi quelli di Menez ( solo davanti a Viviano non ha trovato di meglio da fare che tirargli debolmente addosso) e To­ni ( di testa più che concludere ha «appoggiato» al rossoblù). Le manchevolezze giallorosse hanno consentito al di or­ganizzare al meglio la sua partita, soprattutto l’occupazione degli spa­zi e il gran pressing sul portatore avversario. Perché Colomba sape­va bene che il gioco della Roma scorre dai piedi di Pizzarro e e tenendo alta la squadra ha asfissiato tutti e due, Pizarro in par­ticolare, affidando a Gimenez il compito di infilarsi negli spazi la­sciati da una Roma che doveva as­solutamente vincere per presentar­si in posizione privilegiata alla sfi­da di sabato con l’Inter. Il per un tempo è stato impeccabile, organizzato intorno a quella sorta di muro che è Gabi Mudingayi (che spesso spreca tutto con quei suoi piedoni non proprio raffinati).

 

La Roma nei primi quarantacin­que minuti ha costruito molto ( a parte le due occasioni più clamoro­se, una bella conclusione di Menez, una punizione conclusa da Vucinic con un tiro un po’ alto e un inteven­to di testa di Mexes su angolo di Pi­zarro, per non parlare del fallo da rigore di Portanova su Toni), però il ha fatto il suo con grande onestà e abnegazione, evitando di farsi schiacciare nella propria tre­quarti e provando a partire in con­tropiede. Insomma, una partita di sacrificio tanto è vero che Colomba ha inizialmente rinunciato agli uo­mini più affaticati ( Giuana, Adail­ton, Di Vaio).

 

Nel calcio basta poco per sposta­re gli equilibri, anche un tiro da fuori area (di ) deviato da un compagno di squadra (Riise). Da quel momento la partita si è messa in discesa per la Roma anche per­ché Adailton e Di Vaio (subentrati a Gimenez e Zalayeta dopo lo svan­taggio) non sono riusciti ad aggiun­gere efficacia da un punto di vista offensivo mentre Ranieri, dall’altra parte, inserendo Baptista e Cerci non solo ha sistemato ulteriormen­te la squadra ma ha trovato anche i protagonisti assoluti di una stupen­da azione in velocità avviata dal pri­mo, rifinita dal secondo e conclusa con successo dal brasiliano. E su quel raddoppio il sipario è pratica­mente calato.