Roma, colpo doppio

25/03/2010 09:29

Così come quella di andare avanti con il tridente visto che tra tre giorni uno degli attuali attaccanti (molto probabilmente Menez) dovrà lasciar spazio al rientro di Perrotta o di , che sembra destinato alla panchina ma non si escludono sorprese. Un primo tempo a corrente alternata nel quale i giallorossi, dopo un paio di guizzi in avvio e una buona prima mezz'ora, si sono lentamente fatti travolgere dal maggior agonismo di un che ha ancora bisogno di qualcosa per sentirsi definitivamente al sicuro. A Ranieri nella prima frazione di gioco è mancato lo smalto di Menez: per lui un passo indietro dopo lo show contro l'Udinese solo tre giorni prima. Sbaglia una cosa facile facile dopo venti secondi e inizia condizionato.

Ma anche la lucidità di che è uscito solo alla distanza: primo tempo quasi da dimenticare, per il centrocampista azzurro al rientro dopo un turno di , poi una crescita costante che ha portato al gol del vantaggio deviato da Riise. Coraggioso quanto giusto il cambio nella ripresa di Ranieri che toglie un inconsistente Vucinic (anche meglio preservarlo in vista dell'Inter: era diffidato) e mette dentro Baptista. Discorso più o meno simile qualche minuto dopo per Menez che, seppur cresciuto nella ripresa, lascerà il posto per Cerci. La Roma non ha potuto contare sull'apporto dei suoi tifosi ma, inspiegabilmente, quando a un quarto d'ora dalla fine Riise ha messo giù la palla per calciare una punizione dagli spalti s'è alzato l'ormai noto coro «Riise, Riise...».

Ma dov'erano? E soprattutto, quanti erano? Tanti, un po' ovunque, mimetizzati per seguire la Roma che continua a farli sognare anche non giocando un gran calcio. E sul piattone finale di Baptista, assist di Cerci (guarda caso un'altra volta i due cambi di Ranieri), il Dall'Ara esplode ancora. Tra tre giorni c'è l'Inter e probabilmente per allora tutte le tabelle del mondo a Roma saranno già state redatte: conterà poco, è scontato, ma potersela giocare è già qualcosa.