Sembra Batistuta, è Luca Toni. Se c'è lui non si perde mai

29/03/2010 09:58

Non è una questione di numeri, che pure sono da attaccante di razza, o almeno non solo di quelli. Quello che ha portato Luca alla Roma va al di la dei cinque gol in 580 minuti (una media di un gol ogni 116 minuti) e dei ventuno punti che sono arrivati nelle nove partite in cui è sceso in campo (dall’inizio o a gara in corso). Luca ha portato quella maturità, quella voglia di riscatto, quella spinta in più che hanno solo i grandi campioni e che negli ultimi tempi a questa squadra è sempre mancata. Meglio tardi che mai, ovviamente, ma un pensiero a come sarebbe cambiata la stagione giallorossa se l’attaccante modenese fosse arrivato a luglio e non a gennaio non si può non farlo. Inutile parlarne adesso, anche perché le cose ora vanno finalmente nel verso giusto, e una buona parte del merito è da attribuire anche a lui. Che è ancora di proprietà del Bayern Monaco, che lo ha cacciato via come se fosse l’ultimo degli attaccanti invece di essere uno che in carriera ha segnato oltre 200 gol, ma che però vorrebbe rimanere qui anche dopo la fine della stagione. Di questo si occuperà comunque Daniele Pradè, al quale andrebbe fatto già un busto sul piazzale di Trigoria per averlo portato qui in prestito gratuito e con l’ingaggio ridotto, a fine stagione.

Il direttore ad ogni gol di Toni pensa a quanti milioni dovrà mettere in più nella famosa valigia quando si presenterà a Monaco per trattarne il riscatto, ma poco importa. Quello che conta di più in questo momento è che Luca continui a fare quello che sta facendo, e che gli riesce meglio: giocare per la squadra e segnare, possibilmente gol pesanti come quello contro l’Inter. Un rammarico (dichiarato) di Luciano Spalletti è stato quello di non avere un attaccante che segnasse i gol facili, quelli sporchi, da centravanti: Luca Toni quei gol li segna, e fa anche qualcosa in più. Roma lo ama, lo ha adottato fin dal primo giorno, e lui ricambia con prestazioni come quella contro l’Inter.

Con un Toni così, le azioni scudetto della formazione di Ranieri salgono vertiginosamente, così come quelle di vederlo con la maglia azzurra in Sudafrica.Perché Lippi, che lo conosce bene, sa che su di lui può sempre contare. Ora lo sanno anche i tifosi della Roma. E lo sa anche Mourinho che lo scorso 23 dicembre gli

preferì Goran Pandev, e glielo comunicò con una telefonata, liberandolo di fatto per la Roma. Avrà pensato anche a quello, il portoghese, quando sabato pomeriggio ha visto il pallone rotolare alle spalle di Julio Cesar. Toni no, lui ora pensa solo alla Roma e al sogno scudetto. Per gli altri, che sia la Nazionale, l’Inter o il Bayern Monaco, c’è tempo.