Calciopoli atto secondo Vietato fare confusione

06/04/2010 12:07

Ci sono poi da ricordare alcuni punti fermi. Primo, è stato John Elkann, cioè la , a prendere subito le distanze dai suoi dirigenti. Secondo, la sentenza cardine dei processi, quella della serie B con penalizzazione, fu praticamente richiesta dall’avvocato della ; ci fu cioè una specie di patteggiamento pubblico. Terzo, la ha accettato per intero la giustizia sportiva rifiutando di rivolgersi al Tar. La è stata cioè parte molto attiva nel formulare e accettare la propria condanna. La sentenza finale non è stato un capriccio ed è passata attraverso sei diversi organizzazioni sportive giudicanti, un’enormità. Essere condannati non significa aver commesso per forza la colpa. Nel calcio basta anzi un legittimo convincimento e il sospetto diventa una prova. Vediamo dunque se verranno fuori fatti nuovi. Questi di adesso vanno bene per spargere un disonore collettivo, ma non toccano l’argomento di fondo, cioè l’esistenza di un illecito strutturale. È brutto semmai che si prestino a riportare di attualità vecchi colloqui già discussi e chiariti tra personaggi diventati riferimenti importanti del nuovo calcio. Penso soprattutto a Collina. Non si può difendersi tutta la vita dalla stessa intercettazione, peraltro spiegata decine di volte.

Detto questo, assegnare a un’altra squadra lo scudetto tolto alla , è stato un azzardo. Allora faceva parte del prezzo complessivo. La rischiava la serie C, si scelse qualcosa di esemplare ma che si esaurisse in un anno. Si colpì più il passato del futuro. Ma il problema del passato è che resta. Quella degli scudetti è diventata così la vera condanna. Bisognava capire che la retrocessione significava la perdita di molti giocatori, di molte strutture, cioè un obbligo di rifondazione, non una semplice congiuntura. La è ancora adesso in mezzo alle conseguenze di quel trauma. Uno scudetto non assegnato poteva bastare. Ma queste sono opinioni, cioè cose che nel calcio non esistono. Nel calcio esistono solo le verità assolute di ciascun tifoso e hanno tutte il colore della propria squadra. Non esisterà mai una verità condivisa. A questo dobbiamo rassegnarci, qualunque siano o saranno le prove del processo di .