«Cara Roma, non sono più Alvaretto»

02/04/2010 09:39

Chissà quan­te volte se l'è immaginata in questa stagione.

«A Roma mi andò male perché era il mio secondo anno che giocavo in Italia. Avevo davanti gente come Taddei e Mancini che segnavano più di me. Domani mi troverò di fronte Riise che sta attraversando un gran momento. Ha corsa e tiro, bisogna stare at­tenti a lui anche in fase difensiva. La Roma però dovrebbe lasciarci spazio, non si chiu­derà. Potrebbe essere proprio la mia partita, anche se adesso tutti gli av­versari stanno prendendo precauzioni per non farsi in­filare dalla mia velocità. Ora mi raddoppiano, così gli spa­zi si chiudono. Non credo che la Roma mi tema, però è evi­dente che per me è molto più difficile giocare perché han­no imparato a conoscermi un po' tutti i difensori».

Come nacque Alvaretto?

«Una volta in allenamento mi chiamò così e da quel giorno per tutti diventai Alva­retto. Ero tanto giovane e forse gli davo l'idea di un cucciolo».

Con lui che rapporto aveva?

«Bellissimo fin da quando arrivai a Trigo­ria. è una persona eccezionale. Scher­zavamo sempre nello spogliatoio. Era lui che portava allegria nel gruppo. Quando lo vedevo in televisione in Honduras non pen­savo che fosse una persona così scherzosa».

Legava solo con ?

«Ma no, di Roma ho un ricordo bellissi­mo. Mi sento spesso sia con Mexes che con . I rimpianti però restano perché se avessi fatto bene alla Roma la mia carriera poteva andare in modo diverso. Ma sabato penso al Bari, non certo a fare un dispetto al­la Roma, perché comunque mi è entrata nel cuore».

A cosa vorrebbe dirgli?

«Che stavolta non sarà come all'Olimpico dove io peraltro non c'ero. Vorremo tanto ri­scattare la sconfitta dell'andata».

La Roma per lo scudetto, il Bari per stu­pire ancora.

«Sarà una gara bellissima tra due squa­dre che giocano un bel calcio. La Roma è lanciatissima all'inseguimento dell'Inter, ma noi non dobbiamo mollare mai. Vincere con un mio gol non sarebbe male, anche se un po' mi dispiacerebbe per­ché ci tengo alla Roma. Però devo fare il mio dovere. Co­munque, ai romanisti ho già fatto un piacere segnando un gol alla Lazio. Li ho fatti con­tenti. Non dimentico che ho avuto tanto affetto dai tifosi giallorossi».

Come vede la corsa scudetto?

«La Roma è favorita. Mi piace molto di più il gioco della squadra di Ranieri. Spero che lo scudetto lo vincano proprio i giallorossi».

Ha un contratto lungo col Bari, ma il suo nome comincia a fare gola anche a qualche squadra importante.

«E' una cosa che ho sentito in giro, ma adesso mi preme far bene col Bari».

Che effetto le fa sapere di essere, in que­sto momento, l'unico giocatore del Bari si­curo di partecipare al Mondiale?

«Sarà una vetrina importante e quindi cer­cherò di arrivarci nelle migliori condizioni, in modo da poter fare un buon mondiale».