13/04/2010 09:11
Differente, rispetto allenatore di San Saba (presto prenderà in esame la proposta della Sensi per il prolungamento dellaccordo di altre due stagioni, sino al 2013), il percorso dei giocatori giallorossi: il loro è rigorosamente in punta di piedi.
Da qualche settimana, si muovono a Trigoria contando i passi ed evitando di far rumore. Lunico premio, su proposta unilaterale della dirigenza, è già agli atti. Virtualmente incassato. Ma è semplicemente un bel televisore Lcd, ottenuto grazie ai due successi contro lUdinese allOlimpico e contro il Bologna al DallAra, i primi due dellultima serie, cinque di fila, utili per far sentire il fiato sul collo allInter, sorpassata poi due giorni fa. Lidea della società, dopo il pari di Livorno: «Se vincete le prossime due gare, vi facciamo un regalo». In quel momento il timore era un altro: a dieci partite dalla conclusione del torneo, cera il rischio di una resa anticipata, magari compromettendo il piazzamento in zona Champions (da domenica aritmeticamente sicuro: Palermo e Sampdoria, le quarte hanno 14 punti in meno e si devono affrontare tra loro).
Un oggetto e non euro, in sintonia anche con léra Spalletti. Lultimo omaggio, uno stereo ultima generazione per lultima coppa alzata. Per la verità, un accenno al premio scudetto cè stato meno di due mesi fa. In coincidenza della settima vittoria consecutiva, sesta di ritorno con il Catania. «Vediamoci, perché noi crediamo nella rimonta e non solo a parole», messaggio del gruppo che, fidandosi della ritrovata compattezza nello spogliatoio, galvanizzò anche la proprietà. Non cè una vera e propria commissione. Usciti di scena senatori come Montella e Panucci, ne discutono a turno De Rossi, Perrotta e Juan. Ma arrivarono tre pareggi di fila, a Napoli, con il Milan allOlimpico e quello di Livorno.
Così tutti, da una parte e dallaltra, evitarono nuovi contatti. Ci fu la promessa del televisore di cui dicevamo sopra e i giocatori che, in un paio di colloqui informali buttarono lì frasi del tipo: «Se proprio dobbiamo parlare prima della fine del torneo, limitiamoci a quantificare il raggiungimento del secondo, del terzo e del quarto posto». Insomma, in piena rimonta, meglio non distrarsi.
Tra laltro alcuni giocatori della prima squadra (sette, al massimo) hanno nei nuovi contratti già una cifra che non sarà mai distante da quella che prenderebbero gli altri. Basta pensare ai rinnovi di Juan, Vucinic e Doni. O agli ultimi arrivati Baptista e Menez. Non i prestiti Burdisso e Toni. Non i capitani De Rossi e Totti.
Il trattamento previsto è da grande club. La cifra che è pronta a stanziare la proprietà è di circa 270 mila euro lordi a testa per ogni giocatore della prima squadra (24 elementi). Più riceveranno un trattamento simile alcuni dirigenti e premi, circa il 25 e il 30 per cento di quanto stabilito per i calciatori, lo staff tecnico (allenatori e preparatori), medici e fisioterapisti. Facendo un po di conti, sono quasi 9 milioni lordi. Più quello doppio di Ranieri. Dieci milioni per limpresa.