23/04/2010 10:50
IL ROMANISTA - Ma quale stress
pregiudicare la sua condizione in vista del Sudafrica. Dove, con ogni probabilità, sarà titolare inamovibile della Seleçao a caccia del sesto titolo iridato. Ma lui non vuole sentir parlare di stanchezza: «Secondo me questa possibile fatica accumulata non conterà molto. Avremo un certo periodo di tempo tra la fine del campionato e linizio della coppa del mondo per riposarci, riprendere lo slancio e prepararci
nel modo giusto».
I brasiliani temono che possa arrivare spompato, i romanisti invece, facendo i debiti scongiuri, negli ultimi mesi hanno smesso di essere preoccupati della sua tenuta atletica. Sembra una vita fa che si discuteva dei suoi muscoli di seta e degli infortuni a ripetizione, e invece è roba di pochi mesi. Il 22 novembre scorso contro il Bari, nel giorno della tripletta di Francesco Totti, il brasiliano saltò la sua settima partita stagionale in campionato. Sette su tredici, più del 50 per cento del totale.
Sembrava poter essere un campionato fotocopia di quello precedente: assente alla prima col Genoa, in panchina con la Juve nellultima di Spalletti, e poi out con Napoli, Milan, Livorno, Inter e, appunto, Bari. Da quel momento Juan ha messo da parte i guai muscolari ed ha infilato una serie di partite con prestazioni mostruose. Per lesattezza 17, contribuendo in maniera fondamentale alla rimonta giallorossa. A fermarlo è stata solo unammonizione, quella che ha provocato la sua squalifica per la partita di Bologna. E tornato con lInter per poi saltare la sfida con lAtalanta per dei problemini fisici e per non rischiare di saltare il derby. In totale le presenze in campionato sono 25, già più delle due precedenti stagioni. Ma ora arriva il bello. Ora la sua presenza servirà più che mai. Per le ultime quattro partite in cui ci sarà da dare tutto, senza pensare a niente se non alla vittoria finale. E il mondiale? «Raggiungere la Coppa del Mondo da campione dItalia mi darà più fiducia per aiutare il Brasile per il sesto titolo».