16/04/2010 08:30
Andiamo oltre. Ricordiamo solo che lex tecnico giallorosso ebbe almeno il merito di farlo esordire in campionato: Roma-Juventus, seconda giornata di campionato, 30 agosto 2009. Juve tre, Roma uno, Spalletti sbatte i pugni sul tavolo della sala intervista, fa le valige e se ne va, Julio Sergio sorride e piace a tutti.
Cosa resta di quella squadra? Tutto, soprattutto Julio Sergio, oggi punto di forza della Roma, ieri sparring partner ai compagni che in allenamento volevano fermarsi a provare punizioni e rigori.
Con Claudio Ranieri in panchina, il numero 27 della Roma, ovvero Julio Sergio detto Flipper, non ha mai perso. Già, quelle volte che è successo a difendere la porta dei giallorossi cera Doni, portiere dimenticato, ma non da denigrare. La Roma ha incassato in campionato 36 gol: calcolando che Artur ne ha presi tre a Genoa, Doni sette tra Milan-Roma, Roma-Livorno, Udinese-Roma e Napoli-Roma. Sette più tre fa dieci, trentasei meno dieci fa ventisei. Julio Sergio in campionato ha incassato ventisei reti delle trentasei totali. Anzi, venticinque, visto che in Roma-Napoli il gol (di Lavezzi) lha preso Lobont, visto che Julio era appena uscito per infortunio, quindi presente ma non colpevole.
Non male per uno che ha ricominciato la stagione con le solite ambizioni, cioè quelle di, al massimo, finire in panchina una volta ogni tanto. Invece non solo è il titolare, ma nessuno lo discute più. Anzi, tutti lo esaltano. Chi lo paragona a Tancredi, chi a Julio Cesar, chi lo chiama addirittura Julio Cesar. Giulio ha giocato un derby, quello dellandata. La sua parata su Mauri dopo il palo di Zarate, youtube lha resa immortale e lui in quelloccasione è diventato davvero il numero uno indiscusso della Roma.
Tra laltro quel 6 dicembre, giorno del derby di andata appunto, la squadra giallorossa non ha preso gol per la prima volta in campionato, dopo Roma-Chievo del 3 maggio e del torneo precedente. Da quella sera, i giallorossi sono usciti dal campo con la porta inviolata per altre nove volte, una di queste, però, cera Doni, ovvero Roma-Catania. Le altre, sempre Julio Sergio, portiere piccolo ma reattivo, bravissimo tra i pali. Per tanti, anche parecchio fortunato. Ma vabbè, la buona sorte in genere è sempre vicina al talento. Trentuno anni e un contratto da rinnovare, a breve dicono. Ma stavolta le regole le detta lui.