Mai domi

28/04/2010 13:25

 

All’arrivo a Trigoria, gli occhi di alcuni non erano gli stessi dell’ultimo periodo, una splendida cavalcata lunga 24 partite. Così il tecnico ha voluto ripetere i concetti già espressi domenica sera dopo la sconfitta con la Sampdoria. Nello spogliatoio insieme a lui e la squadra c’era la «triade» di dirigenti Montali-Pradè-Conti.

 

Un secondo colloquio c’è stato sul campo prima dell’inizio dell’allenamento mattutino. «Non dobbiamo avere rimpianti», il concetto chiave di Ranieri per rimotivare un gruppo abbattuto nel morale. Vincere le tre partite che restano e sperare in un passo falso dell’Inter: la Roma non ha alternative e non può permettersi passi falsi. Perché non raccogliere un eventuale regalo dei nerazzurri lasciato sul cammino farebbe ancora più male. «Non è finita, dobbiamo giocarcela fino all’ultimo minuto. Chi ci crede sta con me, gli altri si facciano da parte» ha ripetuto il tecnico ai giocatori, ricordando che c’è ancora una finale di coppa Italia da giocare oltre al campionato. «Non bisogna lasciare nulla di intentato». Il messaggio, a quanto pare, è stato recepito visto che la squadra ha lavorato a buoni ritmi ieri mattina. Ranieri ha chiesto alla squadra di prendere esempio dai tifosi che poche ore dopo la tremenda delusione di domenica hanno polverizzato i 2.500 biglietti per la trasferta di Parma.

Il popolo romanista ci crede, non molla. E si fa sentire. Venerdì in migliaia si presenteranno davanti alla sede della Figc in via Allegri: un’iniziativa nata in seguito alla direzione arbitrale di Damato nella gara con la Sampdoria. La Roma e i suoi tifosi si sentono danneggiati e vogliono evitare altre brutte sorprese nel finale di campionato. L’appello, dagli intenti pacifici, è nato su internet e ha trovato un vasto eco nelle radio private. Ieri sera erano oltre duemila le adesioni al gruppo nato su : «Manifestazione per prenderci lo scudetto». Il tifo del nuovo millennio viaggia in rete. Anche Ranieri si proietta al futuro. Per la Roma che verrà «cercherò calciatori che diano il 110% in campo, con un forte senso di appartenenza e di adattabilità al sacrificio» ha detto a sporteconomy.it. La sola ricetta possibile per contrastare l’Inter multimilionaria, «l’unica che riesce a sopperire il gap con le squadre straniere» riconosce il tecnico giallorosso. Ma lui sarà l’ultimo ad arrendersi.