Menez, ora manca solo il gol

29/04/2010 12:30



INAMOVIBILE
- Con­tro la Sampdoria in alcuni momenti è stato inafferrabile, sia sulla fascia destra che in mezzo, da tre­quartista puro. A Parma, sabato primo maggio, è il più sicuro di lavorare tra i compagni dell’attacco. e Toni sono in ballottaggio per il ruo­lo di centravanti, Vucinic è un po’ affaticato, Menez sarà in campo. La sua imprevedibilità è indispensabi­le soprattutto in questo momento, con la squadra in debito d’ossigeno alla fine di una stagione massacran­te.



CAMBIAMENTO - Come mai prima no e ora sì? E’ stato Menez a modifi­care i suoi comportamenti, con l'aiu­to dei compagni, dopo le sculaccia­te dell’allenatore. Un litigio prima di Roma-Chievo, a gennaio, è stato la svolta perché ha portato a un’esclusione disciplinare e a un chiarimento a quattr’occhi. Da lì si è visto il nuovo Jeremy, non soltanto mago Houdini come lo chiamano i tifosi, non soltanto figlio delle ban­lieues

parigine. Ha cominciato a prendere sul serio gli allenamenti, a inseguire gli avversari in campo, a rimanere dentro alla partita senza troppe pause. Ormai, a una settima­na dal ventitreesimo compleanno, sembra pronto per la nazionale francese dove Franck Ribery, ieri eliminato dall'Uefa per la finale con­tro l’Inter, lo aspetta a braccia aper­te: «E' il miglior talento che abbia­mo » .



L’ORA DEI GOL
- Su due cose Menez deve crescere. La prima: cerca in maniera os­sessiva il contatto fi­sico

« perché a me piace prendere il pallone e sfidare l'av­versario. Non c'è niente che mi gratifi­chi di più» . E’ un gio­co pericoloso. Con molti arbitri compor­ta il rischio di ammo­nizioni per simula­zione e, nella miglio­re delle ipotesi, tanti palloni persi. La se­conda carenza è il gol. Prova spesso il tiro, sfruttando la capacità di calciare sia con il de­stro che con il sinistro, è andato vi­cino al bingo anche domenica contro la Sampdoria ( strepitoso Storari), ma è ancora fermo alla rete segnata a San Siro contro il Milan il 18 otto­bre, più di sei mesi fa. Un calciato­re di qualità, un calciatore del suo ruolo, ha il dovere di incidere di più in area di rigore. Un precedente lo incoraggia: nello scorso campiona­to, il primo italiano, segnò due gol nelle ultime due partite, portando a quattro il totale stagionale. E’ ora di aumentare la dote: la Roma ne ha bisogno per inseguire l’Inter.