Precariato addio. Julio Sergio firma

10/04/2010 08:54



Analogie Quanti punti in comune tra le due storie. L’altezza, assai ridotta. «Io ero 178 cm, Julio Sergio ampiamente sotto il metro e novanta. È un d’altri tempi: esplosivo e reattivo come me». L’attesa, per entrambi estenuante. «Io aspettai due stagioni, lui tre: credo che sia stato l’unico a credere in se stesso». L’educazione, una condizione esistenziale. «Io ero schivo, lui mi sembra una persona seria, un professionista esemplare, mai una polemica. È proprio un calciatore d’altri tempi — conclude Tancredi —. E chissà che pure lui non riesca a vincere lo scudetto, me lo auguro con tutto il cuore».



«Poveraccio» Altri tempi o altra categoria. Anche per lo stipendio. Per carità, cifre dignitosissime pure in tempi di crisi, ma cosa sono 250.000 euro l’anno nella prima fascia della serie A? All’Inter forse pure i magazzinieri guadagnano di più. Stiamo parlando di un che rischia di laurearsi campione d’Italia, e magna cum laude. Stupefacente per continuità di rendimento, si è lasciato alle spalle senza rimpianti il vice della Seleçao, il Doni caduto in disgrazia e in odore di cessione, che però guadagna 2 milioncini l’anno. I suoi rivali scudetto, invece, beccano 16 volte di più (Julio Cesar e Dida: 4milioni netti), il mitico Buffon 22 volte di più, 5,5. Eppure, la media voto Gazzetta di Julio Sergio, 6,39 (come Castellazzi), è seconda solo a quella di Abbiati (6,44) e Storari (6,5).



Finalmente l’aumento Forte, economico, e pure precario. Il suo contratto scade il 30 giugno. A gennaio si è fatto sotto il che metteva sul piatto il ritorno di Amelia, ma Ranieri ha bloccato tutto. Quanto deve aspettare ancora Julio Sergio? Va bene che è un signore e non fa polemiche, ma nemmeno trattarlo da fesso. Pare che la Roma si sia finalmente decisa, entro dieci giorni, quindici massimo, accetterà la proposta avanzata dal procuratore Alessandro Lucci: rinnovo quadriennale da 1 milione netto (più premi) a stagione. La trattativa èmolto avanzata, manca solo l’ultima stretta di mano. Dovuta, ad un gentiluomo come Julio Sergio.