Roma, black-out fatale

26/04/2010 11:24

Il resto è la Roma titolare che scende all'Olimpico per mettere un altro mattoncino su quella costruzione sulla carta meravigliosa progettata da Ranieri. E in campo, almeno nella prima frazione di gioco, ci sono solo i giallorossi. ha voglia e si vede, la condizione fisica è in crescita e non ci mette molto a riprendere la «sua» Roma per mano. In avvio un regalo del guardalinee Romagnoli che blocca Cassano lanciato a rete per un fuorigioco inesistente. La paura sveglia i giallorossi che prendono possesso del campo, giocando sempre di prima il pallone. Pizarro è padrone del centrocampo e lì davanti , Vucinic e Menez parlano una lingua che solo loro capiscono. Il capitano distribuisce e riceve, mette in movimento il giovane francese che smonta pezzo per pezzo il lato sinistro della retroguardia doriana. Dall'altra parte Vucinic fa anche di più: sempre al centro dei movimenti offensivi giallorossi, duetta con strappando più volte l'applauso all'Olimpico. E non è un caso se il gol del vantaggio arriva proprio al termine di un triangolo aperto dal capitano e che lo stesso chiude con un diagonale alle spalle di Storari. Undicesimo gol in campionato per che torna a segnare davanti al suo popolo dopo cinque mesi di digiuno: ventiduesimo sigillo stagionale.

In campo c'è solo la Roma che però sbaglia troppo e non chiude il discorso solo perché è troppo leziosa negli ultimi metri. Ma tra i pali la Samp ha anche uno Storari in grande condizione che dice più volte «no» alla Roma: prima deviando sul palo la botta da distanza ravvicinata di , poi negando la gioia a Vucinic che ha un diverbio verbale con Perrotta... subito sedato da . Sarà, ma la Roma che torna in campo dopo la pausa non sembra avere la stessa concentrazione e dopo sette minuti incassa il gol del pareggio a opera di Pazzini: ma gran palla del solito Cassano. Inizia così l'assedio giallorosso con la Samp, in piena corsa , che si chiude lì dietro. I romanisti arrivano da tutte le parti ma la diga alzata da Delneri lì dietro tiene. Ranieri prova a cambiare, mette dentro Toni e Taddei ma ottiene l'effetto contrario rimediando il gol del raddoppio doriano, sempre firmato Pazzini, che chiude i giochi e il campionato della Roma. Inutile lo sfogo a fine gara di Roselli Sensi così come è inutile prendersela con «una direzione di gara inadeguata», ma il popolo giallorosso reagisce bene: meno i giocatori, lacrime di Mexes e corpi straziati sul prato. Finisce comunque con cori e applausi per questa squadra che va sotto la Sud perché ha fatto sognare una à. Per la gente va bene anche così... ma che peccato!