Tiribocchi: "Segno all’Inter e do lo scudetto alla Roma"

24/04/2010 13:11



Perché avrà pure girato tutta l’Italia per giocare a pallone, ma è nato nella Capitale, a Monteverde prima di trasferirsi piccolissimo a Fiumicino. «Sono momenti importanti per noi e per voi romanisti – ha detto l’attaccante intervenendo a 'Rete Sport' -. Andremo lì a fare una gara non solo di contenimento. Dovremo rischiare qualcosa sennò diventa dura. Anche se sappiamo che giochiamo contro l’Inter e l’Inter vista martedì fa paura. Mentalmente dici “è dura”, ma ogni partita fa storia a sé». E allora si può provare a fare l’impresa che farebbe gioire ben più dei 120mila abitanti di Bergamo.

Se l’Atalanta fermasse la formazione di Mourinho, farebbe esplodere tutta Roma. «Sarei ipocrita a dire che in settimana non ho ricevuto chiamata da amici e parenti... Uno va in campo per la propria squadra, ma se fermi l’Inter fai un favore alla Roma e a te stesso». E magari un dispetto alla Lazio che, qualora non facesse risultato col , si ritroverebbe risucchiata in piena zona retrocessione. E pure quello sarebbe un favore alla Roma: «Eh, anche più grande» dice lui ridendo. A far coppia con lui ci sarà Amoruso, mentre il romano solo di nascita Cristiano Doni dovrebbe partire dalla panchina.

Su questi tre Mutti punterà per cercare i punti per la permanenza in A: «Sicuramente c’è convinzione – ha spiegato Tiribocchi - a un certo punto siamo arrivati a sette punti dalla salvezza. Adesso che siamo a due o tre dobbiamo crederci. La forma fisica è ottima. Sotto il profilo del gioco siamo tornati noi. C’è rammarico per aver regalato punti. E i cambi di allenatore non ci hanno aiutato. Ma, fino a che possiamo lottare, ci crederemo». Se il Tir dovesse segnare a togliere punti all’Inter, a Roma verrebbe portato in trionfo. E magari si tornerebbe a parlare di un suo trasferimento a Trigoria. Voci che in passato erano già circolate. Lui però non ci crede più di tanto: «Prima ci speravo di più, quando sei giovane e sogni. Ora guardo la realtà, se non è successo diventa difficile. Alla Roma chiunque vorrebbe andare. Poi per chi è romano e romanista sarebbe bello e importante. Ma adesso non ci spero più».

Il suo futuro è quindi ancora a Bergamo? «Si dice che qui odiano i romani, ma se sei un giocatore che non si risparmia loro lo capiscono e lo apprezzano. E non importa da dove vieni». Oggi però importa. Perché il Tir è già in autostrada: pochi chilometri, da Bergamo fino a Milano. Sosta a San Siro, giusto il tempo per farci sognare. Poi potrebbe prendere la strada di Roma, da trionfatore.