Totti e Cassano: il film. Amori, liti e sgambetti

23/04/2010 11:29

Qui Francesco Impressioni? A Francesco non farà ne caldo né freddo. Il suo rapporto con Cassano però, più che alle pagine dei suoi libri, lo ha sgranato in tante interviste. Ma per prima cosa il capitano della Roma si è incagliato nell’attualità. «Antonio domenica deve stare buono. Lui è un giocatore che può fare la differenza. Quando vuole ha numeri eccezionali, sperando che domenica li lasci a Genova». Una stima professionale che va al di là di qualsiasi considerazione. «Cassano è il partner d’attacco più forte con cui abbia mai giocato». E il litigio? «Abbiamo fatto pace, ma non ci sentiamo più. Peccato, era un ragazzo d’oro, però ha fatto tutto lui, spesso Antonio va dove lo porta il vento». Quando scendeva il buio, a Roma, spesso il vento lo portava lontano, a divertirsi. E ricordando quel periodo ha commentato così: «Vista l’ora a cui andava a dormire, lo chiamavo il metronotte».

Qui Antonio Non è un pettegolezzo. Lo ha raccontato lo stesso Cassano nel suo libro: «Dico tutto: e se fa caldo gioco all’ombra», scritto insieme al giornalista di Sky, Pierluigi Pardo, lo stesso tandem che ha partorito: «Le mattine non servono a niente: e altre 364 cassanate» (Rizzoli). «Roma, , Milano, se c’era una festa io e Francesco partivamo, qualche volta ci siamo allenati senza andare a dormire. Due amici single con una filosofia semplice: prendiamo tutto e basta». Per due anni in coppia. Poi il primo litigio: «Ci invitano a "C’è posta per te". Al termine litighiamo per il grano: mi promettono una cifra, tipo 10, che alla fine diventa: 2 a me e 8 a lui. Il dubbio su come sia andata veramente, negli anni mi è rimasta. Ma questa fu una cazzata. Il vero scazzo ci fu dopo il 2004, dopo il mio Europeo, quando cominciavano ad esserci problemi seri con la Roma. Avevo letto alcune dichiarazioni di e Montella contro di me e a favore della società che non mi erano piaciute. Chiedo a tutti e due, visto che erano miei amici, di tutelarmi. State nel mezzo, dico: né a favore mio né contro. Vincenzo capì, Francesco no. La volta dopo lo rifà e io mi stranisco. Capisco che il feeling s'è rotto per sempre. Magari la mia maturazione aveva finito per turbarlo. La stampa ha cominciato a massacrarmi. Fra me e lui, ha scelto lui. Aveveano certamente più interesse a stare dalla sua parte. Io non sono mai stato un loro uomo. E in generale non ho mai ritenuto utile parlare con i giornalisti. Non avevo niente da dire e odio leccare il culo. Sono fatto così."

Proprio vero? Un paio di anni dopo, il Cassano doriano ha ammesso davanti alla paltea di Sanremo: " Ho fatto tutto io colpa della mia testa matta. è un amico, è stato molto imporante per me quando sono arrivato a Roma. Poi per colpa mia l'ho allontanato, ho fatto disastri. Lui mi vuole bene e anche io gliene voglio. Tanto." Basterà per togliergli la voglia di scucirlgi lo scudetto?

  È lui la storia giallorossa In A 188 gol

esordì in serie A il 28 marzo 1993 in Brescia-Roma 0-2. È la storia della Roma e il miglior marcatore del club, con 188 gol in 438 partite in serie A. In giallorosso ha vinto lo scudetto (2001), due Coppe Italia, due Supercoppe italiane e il titolo di capocannoniere (2007). Con l’Italia c’è il trionfo al Mondiale 2006.

ANTONIO CASSANO Ha giocato pure nel Real Madrid Samp: 30 gol

Antonio Cassano è nato a Bari il 12 luglio 1982. Cresciuto nella squadra della sua à, prima di approdare alla Sampdoria, nell’estate 2007, ha giocato con Roma e Real Madrid (2006-07). Con la maglia giallorossa ha segnato 39 gol in 118 partite giocate dal 2001 al 2006. Nella Samp è a quota 30 gol in 85 partite.