Totti illude, la Samp rimonta e spezza il cuore dell'Olimpico

26/04/2010 13:07

Curioso: alla fine più della voglia di scudetto della Roma, ha contato la voglia di  della Samp (assente dal 1992) che - a differenza della Roma - è riuscita a controsorpassare il Palermo al quarto posto. Si ferma in una serata di aprile la lunghissima corsa giallorossa: 24 partite senza sconfitte (l’ultimo ko era stato il 28 ottobre a Udine) e 6 vittorie consecutive. Considerato da dove era partita è comunque un’impresa enorme, ma allo scudetto la squadra e i tifosi avevano fatto la bocca, eccome. La gente aveva riempito tutti gli spazi possibili dell’Olimpico, nemmeno fosse la finale di League. Si diceva che la Samp fosse l’ostacolo più difficile, e infatti lo è stato.

E poi nella Samp gioca Cassano, verso cui tutti nutrono amore e odio, che è stato accolto nei meandri dell’Olimpico dai grandi abbracci di Bruno Conti & C. Proprio a Cassano la Roma ha lasciato inizialmente l’unico brivido possibile, l’attaccante fermato ingiustamente nei primi istanti di partita per un fuorigioco che non c’era. Da quel momento in poi i fantasisti della Roma hanno preso tutto il potere in campo. , Menez e Vucinic, il tridente leggero scelto daRanieri, ha preso a muoversi con grande imprevedibilità, seminando lo scompiglio tra le linee della squadra di Del Neri. Per ridare smalto ed equilibrio alla Roma Ranieri aveva rinunciato a Toni per mettere dentro Menez. Il tridente leggero ha prodotto quasi subito il gol del vantaggio della Roma, merito soprattutto di un ottimo Vucinic, in vezzose scarpette viola, che nella prima metà della partita è stato micidiale con le sue sgroppate sulla sinistra. È stato lui a servire a  la palla del vantaggio (il capitano non segnava dal 23 gennaio, dalla partita con la a Torino) ed è stato ancora lui a servire ancora  per il possibile raddoppio che invece Storari ha deviato sul palo. In quella fase la Roma ha sprecato così tante occasioni (ancora con Vucinic e Menez) da commettere l’errore più grave della sua partita. Si è creduta troppo superiore, si è guardata troppo allo specchio, ed ha finito pure per innervosirsi.

Proprio sul finale del primo tempo c’è stato un clamoroso litigio tra Perrotta e Vucinic, con il primo che rimproverava il secondo di non passare la palla sotto rete.  è dovuto intervenire per spingere via il montenegrino che sembrava aver l’intenzione di passare quasi alle vie di fatto. Un bruttissimo segnale. Una Samp rinvigorita dagli innesti azzeccati di Delneri (Tissone e Mannini) ha piazzato i colpi del ko nel secondo tempo. Prima il gol dell’1-1 con la solita combinazione Cassano-Pazzini (cross  da sinistra e testa dell’attaccante) che avevano già contrassegnato le precedenti tre vittorie blucerchiate, e poi ancora il raddoppio del Pazzo di piatto preciso su cross di Mannini. Inutile da parte di Ranieri giocarsi il jolly di Toni: un suo tiro di testa è stato sventato dal prodigioso Storari. Nel momento in cui l’attaccante blucerchiato saliva a quota 17 gol, candidandosi alla grande per il Mondiale, l’Olimpico ammutoliva vedendo sfumare gran parte dei suoi sogni.