03/04/2010 10:37
La scelta del tecnico era complessa, perchè Ventura aveva avuto dei problemi a Pisa. Problemi molto più societari che tecnici, ma ci voleva comunque un pizzico di coraggio per portarlo a Bari, in serie A, dopo Conte. Perinetti ha avuto quel coraggio. O forse no. Forse gli è bastata la conoscenza del tecnico e dellorganico che stava costruendo. Ventura è arrivato a Bari e, proprio come ha detto il dg nellintervista apparsa giorni fa sul nostro giornale, ha cominciato subito a mostrare il suo calcio- spettacolo. E accaduto a San Siro, contro lInter di Mourinho, che ha preso una lezione proprio per i concetti da lui sempre esposti: ampiezza e profondità di gioco. E stato come il giorno in cui debuttò in serie A il Chievo di Del Neri: 2-0 a Firenze contro i viola, paralizzati di fronte al dominio di quelle maglie gialle impazzite e sconosciute. Come quel Chievo, la sorpresa è andata avanti insieme allo stesso modulo, il 4-4-2. Quello del Bari racchiude ed esalta appunto profondità e ampiezza della manovra. Il campo è coperto interamente in senso orizzontale da quattro attaccanti, le due punte più i due esterni che attaccano e difendono con un ritmo impressionante. Grazie al loro movimento, il gioco viene rovesciato da un fronte allaltro con tempi rapidi e sincronizzati. Quando Ventura ha potuto inserire anche Almiron nel suo gruppo, lorganizzazione tattica ha trovato il suo compimento ideale. Donati che guida, largentino che lo assiste e cura di più la fase offensiva, le due ali che allargano il gioco, una difesa molto attenta. Sarebbe un errore limitare la forza del Bari alla bravura di Ventura. Cè anche unaltra qualità, di sicuro più importante: quella dei giocatori. Gillet ha fatto un campionato con i fiocchi anche perchè davanti ha avuto Ranocchia e Bonucci che si sta meritando la convocazione per il Mondiale in Sudafrica. Azzeccato il recupero-rilancio di Donati e Almiron, incredibile la crescita di Alvarez, ora più attento (anche se non impeccabile) nei tempi degli inserimenti. E poi Barreto con i suoi 12 gol e i suoi 3 assist, e Meggiorini, il suo degno assistente.
Bello, divertente, sorprendente, arrembante, ecco il Bari di oggi. Il San Nicola pieno ogni domenica, dopo anni in cui era stato frequentato solo da pochi fantasmi, è la conferma dellottimo lavoro di tutti.