20/04/2010 12:40
Il direttore sportivo Pradè cominciò a pensare a Vucinic già nel 2004, quando cera ancora Capello, che aveva intravisto in Vucinic in prospettiva un futuro alla Van Basten. Oggi è nel mirino dei più importanti club europei: Manchester, Barcellona, Chelsea, Bayern Monaco. Ma è lattaccante che con i suoi gol sta spingendo la Roma verso lo scudetto ed è considerato incedibile.
Il dirigente che lo portò in Italia
Corvino: "Lo scoprii quando aveva 15 anni. E sotto media può superare i quindici gol"
(A. GHIACCI) - Per lui non è affatto una sorpresa, anzi. « A inizio campionato, quando si discuteva del reale valore di Vucinic io non ho mai avuto dubbi. Mirko alla fine paga sempre, non delude mai » . Parola di Pantaleo Corvino. Il direttore sportivo della Fiorentina scoprì Vucinic in tenerissima età e ci puntò da subito:
« Vidi in lui qualità fuori dal comune, aveva 15 anni. Decisi di portarlo a Lecce: ora è un attaccante di livello internazionale » . A Roma se ne sono accorti tutti. Ranieri ci ha puntato e il montenegrino ha risposto con il suo miglior rendimento giallorosso: « Ma è anche sotto media - sottolinea Corvino - Vucinic è un attaccante da oltre 15 gol a campionato, può superare tranquillamente quota 13. Nelle gambe e nella testa ha tanto ancora da dare » .
E allora tutti i dubbi riguardo allinvestimento fatto dalla Roma sono svaniti: Vucinic valeva quei soldi, una cifra vicina ai diciotto milioni. «E un attaccante completo - chiude Corvino - può fare entrambe le fasi dattacco: giocare come terminale o fare da spalla a una vera e propria prima punta. Volevo portarlo alla Fiorentina, ma il Lecce disse di no a 17 milioni per lui e Ledesma» .
Il procuratore che lo segue da anni
Lucci: "Gli piace migliorarsi in futuro andrà vicino a vincere il Pallone dOro"
Alessandro Lucci è il manager di Vucinic: « Lavoro con lui da quando aveva 19 anni, era stato da poco operato ai legamenti crociati del ginocchio. E un ragazzo straordinario, attaccato alla famiglia, con voglia di imparare e di stare a sentire la gente che gli vuole bene » . Anche Lucci non si stupisce di fronte al rendimento stagionale di Mirko: «In tempi non sospetti parlai di Pallone dOro e può darsi che nei prossimi anni ci andrà vicino visto che ha notevoli margini di miglioramento » .
Uno dei segreti, secondo il manager del montenegrino, è la maturità raggiunta:
« Sì, perché sta diventando padre e la cosa lo ha responsabilizzato molto. Segue con grande partecipazione il percorso che lo porterà ad avere un figlio e questo lo aiuta anche in campo» .
Ma davvero Vucinic può ancora crescere?
«Assolutamente. Se lavora come fatto in questi anni per migliorare i suoi limiti può diventare ancora più forte. Ha talento, personalità, voglia agonistica. E un attaccante moderno che attacca molto bene la profondità. E migliorato nel colpo di testa. E poi con quel tiro, con quelle punizioni, è davvero micidiale. Vucinic è un attaccante completo» .
Lallenatore della crescita
Delio Rossi lo esalta: «Il giocatore più tecnico che abbia mai allenato»
Lo ha allenato, svezzato, ha creduto in lui fino a conservarne ancora oggi un ricordo eccellente. Delio Rossi, che ai tempi del Lecce aveva alle sue dipendenze un gruppo di giovani talenti di grandissime prospettive ( anche Bojinov e Ledesma, per citare i principali) ha sempre avuto una particolare predilezione per Mirko Vucinic e la conferma ancora ora: « Di talenti ne ho allenati tanti, ed ho sempre cercato di indirizzarli perché per me il talento va messo al servizio della squadra. Di Vucinic posso dire che fra tutti è quello con maggiori qualità tecniche che abbia mai allenato. E dunque non mi stupisco che oggi stia facendo la differenza. Lho avuto a Lecce che non aveva neppure 20 anni e si vedeva che aveva numeri da campione. Tatticamente doveva ancora crescere ma credo che lo stia facendo. E in ogni caso, ripeto: ha le qualità più importanti che abbia mai visto in un calciatore, perché unisce potenza, velocità e tecnica ».
Il tecnico dei record
Zeman non è sorpreso «Mirko adesso rende e può fare ancora di più»
Luomo che lha inventato goleador non è sorpreso. Anzi, era sorpreso del contrario. Quando Mirko Vucinic giocava male e non segnava, Zdenek Zeman non si dava pace:
«Mi pareva incredibile che un attaccante capace di fare 19 gol in un campionato, e con poche partite intere come ai tempi del mio Lecce, non riuscisse ad esplodere con qualche anno di maturità in più. Il Vucinic di adesso ha cominciato a rendere» .
Zeman ne è convinto, la scalata non è finita:
«Io sono convinto che possa ancora migliorare. Molto » .
Un altro pupillo che ha conquistato la Roma è Marco Cassetti, inventato da Zeman terzino destro, sempre a Lecce:
« E pensare che lui si sentiva centrocampista e in difesa non voleva stare. Per convincerlo gli dissi che sarebbe arrivato in Nazionale. E così fu » .
Può tornarci adesso, in vista del Mondiale? In fondo gli esterni validi in Italia sono pochi:
«Dipende da Lippi. Se gli serve un terzino più bravo in fase di spinta che in copertura, Marco è molto bravo» .