28/05/2010 11:06
Il responsabile Roberto Massucci e i due collaboratori Nazareno Minniti e Alfredo Matteucci sono, dunque, rientrati a Roma. A occuparsi della sicurezza della Nazionale, la questura di Torino, già al lavoro al Sestriere dai giorni scorsi. Quotidianamente sono almeno venti gli agenti impegnati sul posto: carabinieri, alpini e uomini della Digos. Più la security della Federcalcio, già presente nelle trasferte e a Coverciano. Ieri mattina vertice al Viminale, alla presenza del capo della Polizia Manganelli che ha volto approfondire la questione direttamente con Massucci: lattrito non è nei confronti della Federcalcio, ma dei club e dei suoi tesserati che non appaiono collaborativi.
Marcello Lippi, prima dellallenamento, ha riunito i giocatori per imporre loro il black out su argomenti extracalcistici, per la serenità del gruppo, anche se nel pomeriggio Gattuto ha avuto un diverbio con un tifoso. Gigi Buffon, il vice capitano, conferma il contenuto dellincontro e la linea da seguire: «Preferisco evitare tensioni inutili. Le mie parole inasprirebbero la situazione o creerebbero casi che in questo momento non ci servono. Noi dobbiamo concentrarci sul mondiale. Che sarà uno spartiacque tra passato e futuro».
«In passato, con più giovani nel gruppo, siamo tornati a casa presto». Il portiere difende la vecchia guardia e le scelte di Lippi. «Se in caso di eliminazione si trova il capro espiatorio delletà, non ci sto. LItalia è capace di tutto, nessun rivale, anche quando non siamo al top, vuole mai incontrarci. Il nostro calcio questanno ha mostrato di essere in ripresa, molti paesi vorrebbero averlo malato come il nostro: la Roma ha sfiorato limpresa, lInter ha vinto pure la Champions. E sembra quasi che ci siamo scordati di essere campioni del Mondo: avevamo il dovere e il diritto di valorizzare quel titolo. Mi dispiace: era un jolly».
Manca il numero 10: «Vero, ma non conta: Baggio, Del Piero e Totti erano uneccezione, non la regola. La qualità cè lo stesso». Insiste sul gruppo e sui senatori (ieri ritorno in campo per Iaquinta): «Con i nostri club non abbiamo fatto una bella annata, anzi. Ma se io, Gattuso, Cannavaro, De Rossi e Pirlo tra quindici giorni saremo in forma, vedrete che ci divertiremo. Molti di noi dovranno lasciare, ma se dobbiamo abdicare, facciamolo con dignità. A testa alta. Noi abbiamo meno chances di quattro anni fa, anche per il calcolo delle possibilità. E già allora erano poche. Ma ho fiducia. Dopo il mondiale avrò due fasce: qui e in bianconero. Mi sentirò più esperto e non più vecchio».
«La cavalcatata titanica di Ranieri, mai vista nel nostro torneo, ha dimostrato che non era lui il colpevole un anno fa. Era finito un ciclo» rivela Buffon, spostandosi sulla Juve. «Io resto per laffetto della gente e per il progetto solido del club. Non giocheremo per lo scudetto, ma ci servirà gente che deve sputare sangue per evitare le figure imbarazzanti di questa stagione».
In queste ore arriva in Sudafrica una nave cargo con cinque container della Figc, spediti un mese fa, con alimenti, materiale organizzativo e tecnico e macchinari da palestra.