Burdisso: "Io e mio fratello"
18/05/2010 11:09
Sullaereo del ritorno ha parlato poco, ha preferito rimanere in silenzio per elaborare il lutto di uno scudetto
sfumato al fotofinish, ma appena arrivato a Fiumicino ha ritrovato la parola. E, come al solito, non ha detto cose banali. Vicino a lui il papà, che gli somiglia tantissimo, e che ascoltava in silenzio le parole del figlio. Il prossimo anno Burdisso senior potrebbe coronare il sogno di ogni genitore che ha i figli calciatori, e cioè quello di vederli giocare entrambi nella stessa squadra: la Roma. Il più piccolo dei fratelli Burdisso, Guillermo Enio 22 anni appena compiuti e un futuro luminoso davanti a sé, potrebbe raggiungerlo alla Roma. A patto però che anche Nicolas rimanga giallorosso. E oggi la sua voglia di rimanere è più forte che mai.
Nicolas, quale sarà il tuo futuro?«Io lho già detto dove vorrei giocare il prossimo anno».
Alla Roma? «Sì, alla Roma. Qui cè uno spogliatoio bellissimo, dove mi sento protagonista. Al di là di giocare o no, ma il mio futuro non dipende solamente da me. Dipende dalla Roma e dallInter che devono mettersi daccordo. Credo che nei prossimi giorni dovranno incontrarsi per decidere il mio futuro. Loro sanno cosa voglio fare io».
Sei soddisfatto della scelta che hai fatto ad inizio stagione? «Sono molto contento. Non solo perché ho avuto la possibilità di giocare molto di più rispetto a quanto avrei fatto allInter, ma soprattutto perché la mia decisione di venire qui si è rivelata azzeccata».
Si spieghi meglio. «Quando ho scelto la Roma, ad agosto, le prospettive erano diverse. Nessuno immaginava che avremmo fatto un campionato del genere, poi siamo stati bravi noi partita dopo partita a costruirci il nostro cammino, che è stato meraviglioso. Una grande cavalcata, siamo stati davvero bravi, è stata una stagione straordinaria. Purtroppo è finita in questo modo. Ci dovremo riprovare».
Con lo scudetto è svanito un sogno. «
Faccio i complimenti allInter. Noi abbiamo fatto un grande campionato e non abbiamo nessun rimpianto. Siamo tornati in Champions. Ora vogliamo dare una gioia a questa gente che ci accompagna ovunque. Siamo consapevoli di aver fatto tutto il possibile».
Una parola sui tifosi. «Straordinari, mai vista una cosa del genere. E stato come vincere lo scudetto. Però non abbiamo festeggiato come volevamo. Forse questo può essere un punto di partenza per il prossimo anno».
Il prossimo anno potresti giocare insieme a tuo fratello Guillermo Enio. Lo consiglieresti alla Roma?
«Certo, per lui la Roma sarebbe lideale e la Roma sarebbe lideale per lui».
Pensi che possa piacere alla Roma? «Questo lo dovreste chiedere al direttore Pradè (che è pochi
metri più in la) ma credo di si perché so che già si sono incontrati con il suo agente».
Avete lo stesso procuratore? «No, io ho Hidalgo mentre lui il suo si chiama DAndrea, è argentino».
Che tipo di giocatore è tuo fratello? «Mio fratello è pronto per giocare nel campionato italiano. Non lo dico da fratello ma da calciatore professionista. E forte fisicamente, alto, bravo di testa: è pronto per il calcio
che si gioca qui. E molto giovane ed ha già esordito in Nazionale segnando un gol. Può diventare un calciatore importante».
Con lui formeresti una belle coppia «Certamente, lui è più alto e più grosso di me. E bravo nel gioco aereo ed è sempre molto pericoloso anche nellarea avversaria».
Potrebbe fare il quarto se Andreolli andrà via. «Marco è un grandissimo difensore. E davvero forte e se
questanno ha giocato poco è solo perché davanti ha avuto tutti giocatori in grande forma. Quando è sceso in campo si è sempre fatto trovare pronto, ma un calciatore della sua età ha bisogno di giocare per fare esperienza. Anche di sbagliare, limportante è giocare».
Parliamo di Mondiale. Con lArgentina partite tra le favorite. «Ed è normale che sia così perché siamo una squadra composta da grandi campioni. Abbiamo unopportunità unica. Però fino ad ora non ho mai pensato alla Nazionale. Volevo vincere lo scudetto per i tifosi».
Dalla metà campo in su forse siete i più forti al mondo. «
E vero. Ci sono Milito, Aguero, Higuain
e poi cè Messi».
Un campione straordinario. «Un giocatore come lui non cè in giro per il mondo. Lui è come Maradona, e sapete cosa vuol dire per un argentino fare il nome di Diego».
Maradona nel 1986 vinse un Mondiale da solo. Messi può fare lo stesso? «Partiamo dal presupposto che quello era un calcio diverso, ma Messi è come Diego. Fa le stesse cose, è lunico che ci riesce».
Maradona ct fa discutere. «Sulle esclusioni di Zanetti e Cambiasso posso solo dire che il ct fa le scelte e vanno rispettate. Io credo che Cambiasso sia un grandissimo giocatore ma nel suo ruolo Maradona ha scelto
Veron e va rispettato. Veron sta in un momento di forma straordinario e soprattutto si sente responsabilizzato perché sa che tutto ruoterà intorno a lui. Farà un grande Mondiale».