19/05/2010 10:37
O Imperador voltou. LImperatore è tornato, gli hanno cantato i tifosi prima della finale del campionato di Rio con il Botafogo. Lui ha sbagliato un rigore, il Flamengo ha perso, e al fischio finale gli stessi tifosi lo hanno insultato, chiedendo alla società: Bota pra vender. Mettilo in vendita. Va detto che i sostenitori del Flamengo, parecchio passionali, sono volubili come il suo peso. Comunque, era il 18 aprile. Da allora, Adriano non è tornato Imperatore, ma si è dato una regolata. Messo allangolo dalla società («Basta alcool e stravizi, vai dalla psicologa», dissero), ha saltato meno allenamenti, perso un paio di etti, ripreso a segnare. Il 2009 fu un anno eccezionale: morte e resurrezione in sei mesi.
Addio allInter e allItalia, nuova vita in patria. Contratto stellare con il Flamengo (circa 2,5 milioni di euro netti), tanti gol (29, titolo di capocannoniere) e festa scudetto. Il 2010, fin qui, è stato tremendo: botte dalla fidanzata, regali sospetti (una moto ad un narcotrafficante), pochi gol e un pugno allo stomaco, qualche giorno fa. Pare che la mancata convocazione al Mondiale lo abbia fatto piangere. Gli ha detto pure male: Dunga aveva inviato il suo vice Jorginho apposta per vederlo, ma lui quel giorno non cera.
Segnali di vita Nellultimo mese ha eliminato quellaltro disgraziato di Ronaldo dalla Libertadores, portando il Flamengo ai quarti (persa landata 2-3 al Maracanà, venerdì il ritorno con lUniversidad Chile in diretta su Sportitalia alle 21). Il suo contratto col Flamengo scade il 30 maggio e le trattative per rinnovarlo sono complicate. La Roma vorrebbe inserirsi e approfittarne. Ma farebbe un affare o sarebbe una sola? «È un affarone giura Antonio Careca, ex grandissimo centravanti : Adriano è forte, tosto, ha voglia di tornare grande. È solo un po bambino, bisogna tenerlo per mano. Ma con Totti farebbe fuoco e fiamme». Solo di giorno, però.