19/05/2010 11:59
la radice del nome. Dicono a che a Roma ci sia anche la Lazio? Dicono. Uno diventa laziale per sfortuna». Anche per questo Vincenzo Cerami è un gigante della letteratura, sceneggiatore da oscar, allievo preferito
di Pasolini, romanista, innamorato del calcio e del campionato fatto dalla Roma. Ma ha vinto l’Inter, il potere, il Nord, Milano, e tutte quelle cose lì. Il Palazzo.
Scudetto meritato?
Mah, io non lo so. Io so che la Roma ha fatto un campionato straordinario. Io non lo so, perché non sono un addetto ai lavori, ma leggo sui giornali che forse si aprono delle inchieste, che ci sono state partite durante
il campionato un po’ addormentate. Lazio-Inter non è l’unica. Ho sentito addirittura parlare di calcio scommesse. Quindi se devo pensare così - fatta la tara - l’Inter ha vinto meritatamente.
L’Inter e il suo impero economico
Sì, ma quelli con l’impero hanno vinto solo per un punto o due. La verità è che il grande miracolo della Roma è stata la società: ha superato la crisi iniziale con autorevolezza, ha preso in mano le redine al di là dei conti. Non parlo di soldi ma di clima, di spirito. La Roma ha sempre vinto quando la società è stata solida, ma non economicamente: quando ha trasmesso lamentalità vincente. E’un fatto di pura psicologia, mentre nel Nord sono abituati ad avere questa mentalità perché vincono da sempre, noi non l’abbiamo mai metabolizzata. Noi vinciamo quando c’è solidarietà, quando c’è entusiasmo, quando c’è una bella panchina, quando si divertono.
Quest’anno è stato così grazie alla società. Ranieri ha raccolto questo spirito e l’ha trasmesso ai giocatori, loro hanno sentito che c’era unanimità. Poi devo dire una cosa.
Cosa?
Mi emoziona ogni volta vedere la signora Rosella Sensi che sta lì seduta in tribuna e all’inizio mi sembra un po’ smarrita, poi però quando si vince è la gioia fatta persona. E’ uno dei più grandi piaceri per me. Una bellissima immagine.
E quella di Mourinho?
Mourinho è un nevrotico di talento che sa muoversi coi mass media. In questo è un maestro: sa come fare la provocazione, quando farla. Si comporta in maniera stravagante rispetto alla normalità altrimenti si omologa, altrimenti non te ne accorgi che esiste. S’è fatto un nome e accende le luci su qualsiasi squadra che allena, va dove ci sono e dove gli portano i campioni... Non voglio dire che se l’allenavo io l’Inter vincevano lo stesso, però... Mourinho provasse a far vincere il Verona.