"Con la Roma in fondo al cuor"

12/05/2010 12:01

La più struggente fu quella a Como nell’86, in quindicimila, dopo il Lecce, con lo striscione la nostra fede non conosce sconfittae il tifoso anonimo che alla Dssotto la pioggia cantava "Siamo i tifosi della Roma, siamo del Commando Ultrà...". Quella era la canzone della rincorsa. Così come a Pisa due settimane prima quando finì con tutti i giocatori sotto la curva. La trasferta è quella surreale a Monaco di Baviera, con lo stadio del Bayern per tre quarti con striscioni giallorossi, sopravvissuti allo scaldabagno di Aughentaler. Quella a Bari nel 2001, quella a Bari nel 2010 che uno spera che la data sia un refuso del tempo, una ripetizione augurale. A - più di Bergamo - quelle dove la Roma rischia addirittura di passare in secondo piano, quelle che hanno un sapore speciale che sono sempre quelle di Milano. A Torino invece c’è sempre una sensazione strana. Odor di Francia. La notte magica di Lione, quella orgogliosa di Manchester, quella piena di Madrid, ma quella arancione di Dundee. La trasferta è andare lontano per la Roma per sentirla più vicino. Quella voglia di stringersi un po’. La trasferta sono i tanti cori che nascono in trasferta e che poi dovrai passare un mese - cioè un paio di partite - per farli entrare nelle orecchie dell’Olimpico. La trasferta è a Verona col Chievo quando la Lazio vince lo scudetto perché Calori segna col Perugia. Domenica si va a Verona col Chievo e Calori ha vinto al Bentegodi col Portogruaro due giorni fa: la trasferta è raccontarsi queste cose, diventare uno statistico e restare un sognatore, purché i conti non tornino mai. Sennò non lo puoi rifare. Razza Don Chisciotte, di chi sa che quel conta è andare, "per la stessa ragione del viaggio viaggiare". Tifare la Roma. Alzare da sotto il seggiolino la bandiera e guardare che il cielo di Parma magari è lo stesso di San Lorenzo. E dopo tutto questo tornare a casa togliersi la sciarpa mettersi a dormire e la mattina dopo ricominciare, sapendo che la maggior parte del mondo il giorno dopo oserà persino chiederti: "Che hai fatto domenica? Sei andato al mare?". Sì.