Damato e altri arbitrii

19/05/2010 12:11

Cominciamo dalla fine: Siena-Inter, arbitro Morganti. Sullo 0-0 Rosi crossa dal fondo, Thiago Motta cadendo muove il braccio e tocca il pallone con lo stesso. Calcio d’angolo, non rigore.

«Se il Siena fosse andato in vantaggio, forse non ce l’avremmo fatta» hanno poi ammesso Mourinho e Moratti. Nessuna televisione ne parla, nessuno manda in onda la moviola, salvo qualche rarissima eccezione. Le telecamere sono tutte impegnate in Piazza Duomo. Che differenza c’è, ad esempio, con il gol di Turone? Questo forse è peggio, perché quel furto avvenne alla penultima giornata. Questo "errore" al meno di un tempo dalla fine del campionato, con la Roma virtualmente già campione. Era fallo di mano o no? Era lo stesso fallo che in Livorno-Roma  fischiò a Juan, concedendo un rigore al Livorno sul 3-2 per la Roma. è lo stesso arbitro che due anni fa fu protagonista di uno dei tanti "aiutini" che spinsero l’Inter verso lo scudetto (il rigore inesistente fischiato all’Inter contro il Parma al 90’, col Parma in vantaggio 3-2, risultato che evidentemente  non concepisce). A proposito di fallo di mano, secondo Damato (tifoso dell’Inter e ammiratore di Cassano, notizia pubblicata tempo fa su Repubblica e mai smentita) non era da punire quello di Zauri in Roma-Sampdoria, dove il difensore blucerchiato commette lo stesso identico gesto di Mexes in -Roma, solo che al San Paolo Rizzoli decide di concedere il rigore al , con la Roma in vantaggio 2-1.

Tutto era cominciato proprio con Morganti. Alla prima giornata, , l’arbitro di Ascoli Piceno non espulse Biava, che poi segnò il gol del 3-2 per i rossoblù. Il bello è che Morganti è ritenuto dal designatore Collina uno dei migliori arbitri del momento, al punto da dirigere Roma-Inter. Bene, lì la Roma ha vinto, ma ha subito un gol irregolare, si è vista negare un calcio di rigore su Brighi (con conseguente espulsione mancata di Julio Cesar), e non ha beneficiato delle espulsioni di  e Chivu. Quella era la quarta partita consecutiva in cui la Roma subiva torti arbitrali. Andando a ritroso, troviamo subito -Roma e un rigore non concesso nonostante un nettissimo fallo in area di Portanova su Toni, oltre a un clamoroso fuorigioco di Gimenez non rilevato che per fortuna non si è tramutato in un gol del e una mancata espulsione di Moras per una gomitata su (arbitro? il tifoso dell’Inter Damato).

Prima ancora, c’era stata Roma-Udinese. Vinta 4-2 ma condita da un calcio di rigore inesistente per i friulani, concesso per un fallo di Brighi fuori area, che riaprì la gara sul 2-0 per la Roma. Ancora indietro eccoci a Livorno, dove non solo concede quel rigore di cui s’è già detto al Livorno, ma riesce a non espellere Knezevic che commette fallo da rigore su Menez. Pizarro lo sbagliò, ma il Livorno avrebbe giocato in 10 tutto il secondo tempo.

Tornando ancora indietro, eccoci a Cagliari: Rocchi non vede un fallo di Daniele Conti su Cassetti e il Cagliari pareggia al 94’. Serve altro? Sì, perché alla fine di questo viaggio all’indietro c’è di nuovo l’Inter e c’è di nuovo Rocchi (coinvolto in Calciopoli per un Chievo-Lazio dove i biancocelesti vinsero). All’andata a San Siro Vieira spacca lo zigomo a , Muntari sgambetta Menez a palla lontana pur essendo già ammonito. Risultato? Neanche un cartellino per Vieira, ammonito Menez per proteste. Stesso stadio, pochi giorni prima, Milan-Roma. Giallorossi in vantaggio con Menez, poi Rosetti nega due rigori che qualsiasi moviola dimostrerà netti (uno su Menez, uno su Vucinic), prima di concederne uno inesistente al Milan, segnato da Ronaldinho. Un po’ di Conti? Col ci e col Milan ci è stato tolto un punto, con Livorno, e Cagliari 2, con la Sampdoria 3 (c’era anche un rigore su , sullo 0-0). Fanno 11 punti.

Insomma, in pochi si salvano. Anzi, uno sì, cioè l’unico arbitro apparso non condizionabile, Tagliavento. Che però sta pagando per la sua indipendenza. Qualcuno lo considera addirittura un arbitro pro-Roma per la semplice statistica in base alla quale la Roma con lui non ha mai perso. Nessuno, però, ad oggi è mai riuscito a indicare una partita vinta dalla Roma grazie a Tagliavento, che peraltro nel derby di ritorno ha concesso un rigore (che c’era) alla Lazio sull’1-0 per i biancocelesti. Tagliavento, ad esempio, non ebbe paura di concedere un rigore alla Roma a Torino contro la e diresse benissimo un’altra partita delicata, Roma-Milan. Sarebbe stato il direttore di gara ideale, ad esempio, per partite altrettanto delicate come Roma-Inter o Siena-Inter. Ma per lui i nerazzurri si sono serviti di un istituto che ufficialmente non c’è , ma ufficiosamente sì: il diritto di veto. Tutto per Inter-Sampdoria, partita che gli interisti chiusero in 9 per le sacrosante espulsioni di Samuel e Cordoba e dove fu risparmiato Milito per un fallo cattivissimo su Palombo.

Il tutto condito dalle manette di Mourinho, poi squalificato e adesso chiuso nel suo personalissimo silenzio stampa. In realtà una volta Mourinho ha parlato. Prima della partita col Chelsea, perché costretto dalle regole Uefa. «Tutti sanno come il campionato si è riaperto», disse. Stava pensando alla Roma? Chissà. Forse al Milan, che nel periodo in cui si avvicinò al Milan beneficiò di un rigore inesistente (Milan-Lazio), dell’annullamento di un gol regolare (Yepes, Chievo-Milan), della mancata concessione di un rigore (Bari-Milan, sullo 0- 0).

Poi c’è un altro capitolo, quello dei favori arbitrali all’Inter. Anche qui si comincia dalla prima giornata, Inter-Bari 1-1. Al 42’ Materazzi entra in scivolata dritto sulle gambe di Alvarez: per Russo è da ammonizione, per il regolamento da rosso. Al 46’ solo giallo a Stankovic che da dietro stende Kutuzov che vola in contropiede. Terza giornata, Inter-Parma 2-0: al 44’ Thiago Motta dopo essere stato ammonito tre minuti prima, Ferma un’azione del Parma con un fallo da ammonizione: Rosetti lo redarguisce solo verbalmente. Quarta giornata, Cagliari-Inter 1-2: al 16’ rigore per il Cagliari, spinge Matri solo davanti a Julio Cesar. Orsato lo ammonisce. Forse non era chiara occasione da gol? Quinta giornata, Inter- 3-1. Il gol del 2-0 di Milito è in fuorigioco, Trefoloni lo concede.

C’è pure Tagliavento. Decima giornata, Inter-Palermo 5-3: al 5’ assegna un rigore ai nerazzurri per fallo molto dubbio su Balotelli. Al 28’ non concede un rigore al Palermo per una netta trattenuta di Samuel in area su Kjaer. Alla quattordicesima giornata entra in scena Damato. Inter- è sullo 0-0. All’84’ l’arbitro tifoso dell’Inter (non lo ha mai smentito) non concede un rigore per fallo di Samuel in area su Gilardino. Un minuto più tardi Comotto compie lo stesso fallo su Milito, ma in quel caso è rigore. Uno a zero. Damato è anche il protagonista della frettolosa espulsione di Sissoko in Inter-. Diciottesima giornata, Chievo-Inter. Al 12’ rigore non concesso al Chievo per fallo di Cordoba su Pellissier, al 96’ Pierpaoli non vede nemmeno un netto fallo di mano di Quaresma, che toglie la palla dalla testa di Yepes in area. Giornata numero 19, Inter-Siena. Sul 2-3 la punizione di Sneijder che dà il pareggio all’Inter è originata da un non-fallo di Brandao, che salta insieme a Samuel.

Giornata numero 26, Udinese-Inter 2-3. Al 47’ Cuadrado si trova in area nerazzurra e da dietro Sneijder lo aggancia: calcio di rigore per l’Udinese negato. Siena-Inter e Inter-Atalanta (rigore negato ai bergamaschi sullo 0-1) sono storia recente. Ce n’è abbastanza? Qualcuno faccia i conti, e, se ci riesce, dimostri che torti e favori si compensano.