Il video di Mou agli avvocati

07/05/2010 11:43

e giudicare nello stesso modo gli episodi che coinvolgono i giocatori nerazzurri. A partire dall’ex Cristian Chivu, che a fine partita ha pensato bene di fare il dito medio e altri gesti irripetibili (immortalato dalle telecamere e dai fotografi) alla Tribuna Tevere, dove ha lanciato anche una bottiglietta che era piovuta in campo. Le immagini del rumeno andranno al vaglio della procura federale, che può decidere di multarlo o di squalificarlo.

Rischia molto di più, invece, Josè Mourinho. Il tecnico portoghese a fine partita ne ha fatta un’altra delle sue rilasciando alcune dichiarazioni shock. «Chissà se ora che la Roma ha risparmiato il premio Coppa Italia, è disponibile a dare qualche soldo in più al Siena per batterci all’ultima di campionato». Una frase che è più di una provocazione, un’insinuazione pesante e che comunque porterà al deferimento dell’allenatore interista, che ha infranto sicuramente l’articolo 3 del Codice di Giustizia Sportiva (giudizi o rilievi lesivi della reputazione di altre persone o di organismi operanti nell’ambito federale). Mourinho rischia una , così come era accaduto per aver mimato il gesto delle manette. La Roma non ha preso assolutamente bene le dichiarazioni

del tecnico portoghese, e i legali della società (capitanati dall’avvocato ) hanno acquisito il video dell’intervista di Mourinho per capire se vi siano gli estremi per rivolgersi agli organi competenti.

Probabile che oggi il presidente Sensi, che negli ultimi giorni è stata particolarmente battagliera e ha fatto sentire la sua voce, possa rispondere con un comunicato sul sito ufficiale della società. Cosa che ha già

fatto ieri il presidente del Siena, l’altra società tirata in ballo da Mourinho, Massimo Mezzaroma. «Pur ringraziando Mourinho per le belle parole spese sulla nostra squadra, ritengo di aver già abbondantemente chiarito il capitolo premio salvezza. Sono convinto peraltro che nello sport più che i soldi, un terreno su cui nessuno può competere con l’Inter, siano fondamentali le motivazioni della coesione del gruppo,

dell’orgoglio e dell’attaccamento alla maglia. E forse anche l’allenatore dell’Inter, all’inizio della sua carriera quando non godeva di grandi budget, ha puntato soprattutto su questi argomenti per costruire le sue numerose vittorie. Riguardo alla frase conclusiva di Mourinho e alle sue allusioni, apprezzo la battuta di spirito perché, considerata la furbizia di chi l’ha proferita, non può essere interpretata altrimenti».