29/05/2010 12:10
Tra l’altro il ministro Maroni aveva già commentato l’uscita di De Rossi: «Dichiarazioni che non condivido. Sitratta di un persona che andrà a rappresentare l’Italia ai Mondiali, un personaggio pubblico che ha un certo seguito. Uno si sforza tanto di mandare dei messaggi positivi». Già, e intanto vengono ritirati gli inviati speciali al seguito della Nazionale. Certo Roberto Massucci, braccio operativo del ministero per la sicurezza azzurra, tornerà a seguire la Nazionale a partire dal 3 giugno prossimo a Bruxelles, in occasione dell’amichevole Italia-Messico, con il numero 1 Pietro Ieva. Ma tra le parole di Daniele De Rossi, che non va dimenticato in serata si era anche scusato («Mi rendo conto di aver usato un’espressione infelice e me ne scuso, le generalizzazioni sono sempre sbagliate. Non volevo mettere in discussione il ruolo delle Forze dell’Ordine e ho grande rispetto per l’impegno di tanti agenti e di tanti poliziotti che ogni domenica lavorano per garantire la sicurezza nel calcio» ) e la replica del ministro dell’Interno c’è un fatto. La mattina successiva alla conferenza stampa, al risveglio nell’hotel del Sestriere, gli azzurri si sono ritrovati senza i tre “angeli custodi” inviati dal Viminale a coordinare l’apparato di sicurezza attorno alla nazionale. La mini-squadra guidata da Roberto Massucci, braccio operativo anche in Sudafrica, era infatti partita in tarda serata dal ritiro piemontese, richiamata a Roma. Al punto che al momento la sicurezza della Nazionale (non particolarmente in pericolo al Sestriere) è coordinata dai locali dirigenti di Carabinieri e Digos.