09/05/2010 11:44
Con correttezza. Sono solo 3 le ammonizioni rimediate, e anche questo gli ha permesso di non essere sempre a disposizione della causa giallorossa. Ma i suoi numeri da record non si fermano alla serie A: in totale, da luglio ad oggi, ha giocato 51 delle 53 partite disputate dalla Roma. Due sole le assenze, una in Coppa Italia contro la Triestina e laltra in campionato a Udine. Era il 28 ottobre e in quel giorno la Roma toccò il punto più basso della classifica. Ora invece è lì davanti a tutte tranne che a una, ma con la possibilità ancora di riacciuffare il sogno. Come? Dando fondo alle ultime energie rimaste e non pensando ai chilometri corsi e ai minuti giocati che si hanno nelle gambe. Quelli di Riise sono 4680, e un po si sono fatti sentire nella finale di Coppa Italia, della quale John ai suoi amici norvegesi ha detto: «E amaro perdere qualsiasi partita. Lo è ancora di più perdere le partite importanti. Sapevamo che lInter era una buona squadra, non siamo riusciti a trovare il giusto ritmo. Siamo stati anche sfortunati a perdere quella palla a centrocampo. Certi errori contro lInter non si possono commettere. Quel gol ha deciso il match e lInter ha potuto fare ciò che sa fare meglio: difendersi. Abbiamo creato alcune occasioni, ma non si sono concretizzate. Nel finale si è giocato poco a pallone e questo è stato noioso sia per noi sia per gli spettatori».
Oggi, però, Thunderbolt e la Roma possono tornare a fare quello che amano: giocare, divertire e divertirsi. Per costringere Mourinho e i suoi a sudarselo fino alla fine questo scudetto. Oppure per essere lì pronti ad approfittare di un passo falso. Perché, a volte, per far succedere le cose belle basta esserci, e John cè. Sempre.