Adriano:" Inter ora ti sfido", e la Roma ora vuole anche Amauri

08/06/2010 10:21

Visto sorridente, mapure con qualche chilo di troppo, non si può negare l’evidenza. Lui stesso annuncia la necessità di cambiare. «Dovrò lavorare tanto e fare dei grandi allenamenti per dimostrare quanto valgo. Ho tanta voglia di giocare con  e affrontare l’Inter in Supercoppa. Spero vada tutto bene».

Piano A e piano B La Roma fino ad ora ha scelto una linea garantista: convinta della buona volontà del ragazzo e pronta a tenergli lamano in questo percorso di redenzione. Salvo, al primo inciampo, mollarlo e diventare giustizialista. 

Le clausole inserite nel contratto triennale che Adriano firmerà oggi con la Sensi parlano chiaro: il ragazzo dovrà metterci del suo per vincere la scommessa. Lui lo sa, è intenzionato a tornare il fenomeno che fu, ma nessuno può metterci la mano sul fuoco. Per questo — per cautelarsi — ma pure per arricchire il reparto avanzato quando andrà via Baptista, la Roma si è messa in contatto con un altro brasiliano, Amauri.

Il quale alla Roma verrebbe volentieri, affascinato dall’idea di rilanciassi in una grande piazza, che gli consenta di fare la , e di ritrovare Ranieri. Alla la Roma non offrirebbe soldi, ma Philippe Mexes. L’operazione, però, ammesso che entri nel vivo, avrebbe le sue complicazioni.

Tutto, ovviamente, sarebbe condizionato dal riscatto o meno di Nicolas Burdisso. Se tornerà l’argentino, potrà partire il francese. Nel caso, poi, bisognerà mettersi d’accordo sui prezzi, dei cartellini e degli ingaggi. L’altro mercato Ufficializzato il rinnovo per quattro anni di Taddei (2,8 milioni lordi per tre stagioni, 1,9 per l’ultima), la Roma, che per l’attacco ha sondato anche Do Prado (grande amico di Adriano) e Giaccherini del Cesena, va a caccia di esterni bassi, a destra e sinistra. Dato in uscita Motta, serve un buon nome da affiancare a Cassetti: il cileno Isladell’Udinese e l’ivoriano Eboué dell’Arsenal sono i più prestigiosi (e costosi).

Aleandro Rosi tornerà alla base dal Siena, dopo il rinnovo della comproprietà. Per il vice-Riise, l’ultima idea è Gianpaolo Bellini, capitano dell’Atalanta scesa in B. Ma... Su tutto questo, sui gol e sui sogni, incombe il destino di Italpetroli, la casa madre dei Sensi con 400 milioni di debiti, che il 29 giugno si riunirà in assemblea per approvare il bilancio, a rischio continuità aziendale.

La società petrolifera non dà l’impressione di volere una conciliazione (il 23 giugno) dell’arbitrato con UniCredit. «Allo stato — ieri si leggeva in un comunicato di Italpetroli — nessuna ipotesi di accordo è stata definita con la banca sul debito. Il tentativo di conciliazione è un passaggio previsto dal regolamento della Camera arbitrale». Comedire, niente di particolarmente voluto.