10/06/2010 21:12
ROSI E OKAKA - In attesa di conoscere il futuro di Burdisso (ieri l'agente ha ribadito come "la prossima settimana potrebbero esserci novità"), si muove un mercato parallelo. A Trigoria, nella prossima stagione, torneranno Aleandro Rosi e Stefano Okaka. Per l'esterno della Garbatella è stata rinnovata la comproprietà con il Siena. Il giocatore, però, dopo un anno trascorso in toscana, giocherà nella Roma. Così come l'attaccante, rientrato dal prestito al Fulham: gli inglesi hanno deciso di non esercitare l'opzione per altri dodici mesi. In attesa di trovare un acquirente per Julio Baptista, sarà lui il quinto attaccante della 'rosa' di Ranieri. Si muoveranno, invece, i Primavera Simone Sini e Stefano Pettinari. Per entrambi vicino il passaggio al Lecce, dove dallo scorso gennaio ha giocato (poco) un altro ex Primavera della Roma, Andrea Bertolacci.
ESTERNI - Per il ruolo di esterno alto, continuano a inseguirsi nomi nuovi. L'ultimo, in ordine di tempo, quello del brasiliano del Cesena Guilherme Do Prado. L'esterno offensivo, un passato sfortunatissimo alla Fiorentina, e un presente da protagonista assoluto in serie B, si aggiunge a Matias Schelotto (anche lui del Cesena) e Jaime Valdes dell'Atalanta. Con l'agente del giocatore la Roma ha avviato i sondaggi. Prezzo abbordabile - sia per l'ingaggio, sia per il cartellino - ma prima di sapere se ci sarà spazio per un'operazione di questo tipo (meno costosa delle altre due), bisognerà definire qualche cessione. Nonostante le voci che continuano a susseguirsi, rimane da scartare l'ipotesi Mauricio Pereyra, centrocampista del Nacional Montevideo classe '90. Il giocatore piace, ma è extracomunitario e a Trigoria, con Adriano, hanno occupato l'ultimo posto vacante. Unica possibilità, la cessione all'estero di uno tra Juan, Vucinic e Pizarro. Una prospettiva, al momento, davvero difficile da immaginare.
ATTACCO - Da Palermo, il presidente rosanero Maurizio Zamparini ha lanciato accuse pesanti alla dirigenza della Roma. Il numero uno del club siciliano, ha reagito violentemente alla squalifica di sei mesi a suo carico decisa dalla Corte Federale, per plusvalenze fittizie da 60 milioni di euro tra il Palermo e la Roma, relative all'anno 2002. "Il Palermo viene condannato nella mia persona - ha attaccato Zamparini - mentre la posizione della Roma viene archiviata. La Roma quell'anno ha fatto 60 milioni di plusvalenze, però il condannato sono io". Poi, Zamparini è passato alla difesa: "La Guardia di finanza ha archiviato questa vicenda. Non do le dimissioni né dal calcio né da questo Paese, che ha bisogno di gente come me". Da Trigoria, nessuna replica. Ancora.