24/06/2010 10:55
Oggi ti giochi tutto. Cuore, immagine, faccia. Abbiamo dato non a caso il nostro campione alla causa italica in Sud Africa Abbiamo consegnato nelle mani tremanti e incerte di Marcello Lippi il più grande campione di italianità. E sintomatico che sia stato lui a liquidare con una battuta la demagogica e un po folle "uscita" della Lega. Lui che ha snobbato e irriso il gesto di sfregio con cui i non esistenti padani si candidavano a rappresentare il Paese in futuro al posto degli Azzurri. Caro Bossi non si fa. Cercare titoli di giornale anche nelle pagine dello Sport con polemiche e scuse tardive da vecchio politicante è un mezzuccio. Pensiamo da italiani a un altra Italia, come Paese in cui vivere, e a unaltra Nazionale come squadra di football. Per conto nostro siamo fermi nelle convinzioni delle ultime settimane. E neanche una vittoria odierna le minerebbe. Quando cè stato da criticare la nostra Nazionale labbiamo fatto apertamente. Lippi infatti non ci è piaciuto nella vigilia dei Mondiali, con il suo tour in casa juventina, la sua polemica per non aver potuto pescare italiani nellInter e laver voltato le spalle alla Roma, squadra a un passo dallo scudetto e dal gran gioco. Lippi non ci è piaciuto affatto in come ha prodotto le sue convocazioni nè per come ha condotto dalla panchina le due gare fin qui disputate dallIitalia.
La testardaggine davanti ai non risultati inoltre fa a pugni spesso con lintelligenza. Tuttavia oggi lo attendiamo rispettosi alla prova riscatto e confermiamo una sua battuta nellallenamento di ieri:"Non va bene una sega!". Ci aggrappiamo a De Rossi e alla speranza che Daniele ci porti avanti. Nella sfida coi grandi della terra.