Andrade: «Roma, Adriano è un affarone!»

01/06/2010 12:12

Se Renato lasciò ricordi legati più al di fuori del campo che alle sue prodezze calcistiche, er moviola se ne andò in sordina, così come era arrivato, senza però che i tifosi ce l’avessero più di tanto con lui. Continuò la sua carriera in Brasile prima di ritirarsi e intraprendere quella di allenatore. Carriera, la seconda, che lo ha portato sulla panchina del Flamengo nella stagione di Adriano, quella che ha riportato lo scudetto al club carioca.

Non è stato semplice rintracciarlo, er moviola non è lestissimo neppure a rispondere al telefono, alla fine ci siamo riusciti. Chi meglio di lui poteva spiegarci se la Roma ha davvero fatto l’affare di questo mercato?

Andiamo subito al sodo, Andrade: la Roma ha fatto un affare a prende­re Adriano? «Di più. Un affarone».

Addirittura. «E’ un campione. Tornerà l’Impera­tore. E lo farà nella à e con la ma­glia giusta, Roma».

Adriano l’ha sentito prima che di­cesse sì alla Roma? «Io no. Ma so che ne ha parlato con i suoi compagni del Flamengo con i qua­li ha un rapporto splendido».

Qualcuno dice che ha troppi proble­mi fuori dal campo per poter tornare ai suoi migliori livelli. «Con il sottoscritto, al Flamengo, ha disputato una stagione eccellente, è stato determinante nella conquista dello scudetto. E’ una forza della natu­ra ».

Ma si parla di problemi con l’alcool non ancora risolti. « L’Adriano che ha avuto problemi con alcool e altre storie, non credo che lo rivedrete in Italia».

Ci scommetterebbe? «Sì. Perché Roma è una à fanta­stica, ma molto diversa da Rio de Ja­neiro. E poi nel calcio italiano c’è un’organizzazione molto diversa da quello brasiliano, da voi c’è un mag­giore controllo. E poi al di là di qual­siasi considerazione, c’è un altro fat­tore a vantaggio della Roma».

Quale?« La sua voglia di rivincita. So per certo che ci tiene tantissimo a dimo­strare che il vero Adriano è quello dei suoi primi anni italiani, non quello de­gli ultimi».

Ma il problema sono stati proprio gli ultimi, con l’Inter è successo di tutto e di più. «Sono convinto che in Italia l’Adriano di Milano non lo rivedrete più».

Andrade come ha fatto a gestirlo? «Gli ho dato una maglia da titolare e gli ho detto di fare quello che aveva sempre fatto, i gol. Ha risposto da campione».

Però ogni tanto lei lo aspettava inu­tilmente agli allenamenti. «E’ successo. Ma Rio è casa sua, ogni tanto gli capitava di assentarsi, a Ro­ma non succederà».

Quando lo ha allenato, dal punto di vista fisico come stava? «Ha lavorato tanto e duro. Sul cam­po ha risposto alla grande, a eccezione di un periodo in cui ha avuto un pro­blema fisico alla regione lombare. Al­l’esterno ha avuto qualche problema con la stampa. Ricordo che una setti­mana i giornalisti lo criticarono mol­tissimo, lui reagì disputando una gran­dissima partita contro il Botafogo. In quel periodo ho capito che oltre alle qualità fisiche e tecniche, Adriano ave­va anche una grande forza mentale».

Cosa può dare in più alla Roma? «Potenza fisica, tecnica, gol».

Con Adriano al top, la Roma può sfi­dare l’Inter per lo scudetto? «Penso proprio di sì. La Roma è già una grande squadra, con Adriano farà un ulteriore salto di qualità. E non di­menticate che in attacco la squadra giallorossa ha altri grandi giocatori, per esempio Vucinic».

-Adriano che coppia è? « Fantastica. Hanno tutto. ha una tecnica straordinaria, può mettere Adriano in condizione di tirare molte volte a partite. E se Adriano tira, spes­so la butta dentro che è poi quello che serve per vincere » .

Andrade come farebbe giocare Adriano nella Roma? «Da un punto di vista tattico è un gio­catore che in fase offensiva può fare tutto, anche giocare da punta unica, ha la forza per fare reparto da solo. Può giocare, poi, con una ma anche due punte al fianco, tutto dipenderà dagli equilibri che cercherà e troverà la squadra».

Si dice che attualmente sia parec­chio sovrappeso. «Qualche chilo in più ce l’ha, ma io credo che se lavorerà duro come ha fatto nell’anno che abbiamo trascorso insieme al Flamengo, gli saranno suf­ficienti quattro settimane per tornare al top. Inoltre quando si presenterà a Roma non dovrà ripartire da zero per­ché il lavoro fatto al Flamengo se lo porterà dietro».

Al posto di Claudio Ranieri, Andra­de come farebbe giocare la Roma con Adriano? «Deciderà Ranieri che avrà la possi­bilità di lavorare tutti i giorni con i suoi giocatori. Di sicuro il tecnico del­la Roma avrà molte opzioni tra cui sce­gliere. E saranno tutte opzioni di gran­de qualità perché soprattutto nel re­parto offensivo potrà scegliere tra grandissimi giocatori».

All’interno di uno spogliatoio, Adria­no che ragazzo è? «Lui all’interno e all’esterno di uno spogliatoio, è un ragazzo splendido. Ha un cuore d’oro, è capace di grandi ge­sti di generosità. Al Flamengo tutti i compagni gli volevano bene, sono si­curo che sarà così anche alla Roma do­ve tra l’altro troverà molti altri brasi­liani alcuni dei quali lo conoscono be­nissimo ».

Andrade che ricordo ha di Roma? «Bellissimo. Anche se probabilmen­te arrivai nel momento sbagliato e in una Roma che aveva qualche proble­ma ».

Tornando ad Adriano, Andrade sa­rebbe pronto a scommettere che tor­nerà Imperatore? «Lui Imperatore è già tornato. Lo è stato al Flamengo, senza di lui quello scudetto non lo avremmo vinto. Lo sa­rà anche a Roma e Roma impazzirà per lui».