25/06/2010 11:20
Nel panico È già qualcosa, ma a Trigoria resta un clima di preoccupazione. Sono bastati i mancati introiti della Champions League e il ritardo del pagamento della prima tranche dei diritti tv per la stagione 2009-10 (spostato da giugno a luglio) a mandare la Roma in rosso. E stiamo parlando della squadra che ha conteso lo scudetto allInter fino allultima giornata. Così a corto di liquidi da non poter nemmeno trovare un accordo con lUdinese per la cessione della metà di Marco Motta, rassegnandosi a incassare molto meno dei tre milioni di euro che Pradè aveva messo in conto. Il direttore sportivo è fermo, col portafoglio più vuoto: solo se incasserà dalle cessioni dei vari Doni e Julio Baptista potrà sperare di riportare a casa Burdisso e comprare i due terzini chiesti da Ranieri.
Quale futuro? Non cè ancora lobbligo di ripensare le strategie, mettendo in vendita uno dei pezzi pesanti. Ma lincertezza del futuro è un altro elemento che inquieta. I dirigenti della Roma non sanno cosa pensare, non hanno ricevuto comunicazioni e al ritorno dalle vacanze dovranno tranquillizzare di nuovo allenatore e giocatori. Quando verrà firmato laccordo tra Sensi e UniCredit (i legali dovrebbero rivedersi già il 30 e concludere la querelle il 5 luglio), il club sarà affidato ad un advisor internazionale (e si fanno i nomi di Banca Lazard e Rothschild), che dovrà venderlo e intanto manterrà lo status quo. Ma chi tirerà fuori i soldi per stipendi e mercato? E la cordata romana che sembra affacciarsi che progetti avrà?