Bravo, Nazionale e Capitan... Futuro L’Italia si affida ancora a De Rossi

24/06/2010 10:14

 

Chi gli sta vicino in questi giorni è arrivato anche a dire che «Daniele non è mai stato in forma come adesso». Nel ritiro azzurro in Sudafrica è uno di quelli che fa più gruppo, tanto che l’esultanza con la vuvuzela dopo il gol di Iaquinta è stata spesso argomento di conversazione nei momenti di relax. Tutti i compagni stravedono per lui, lo cercano in campo (basta andare a vedere quanti palloni sono passati dai suoi piedi contro la Nuova Zelanda) e fuori, perché sanno che Daniele è uno di quelli che ama davvero la maglia azzurra. Tanto da non saltare, quasi mai, neanche le amichevoli.

 

D’altronde, lui non ha problemi a "sentire" la Nazionale: l’ha sempre detto, l’ha ribadito qualche giorno fa proprio dal Sudafrica: «Ho avuto la fortuna di indossare le maglie delle squadre per le quali ho sempre fatto il tifo, la Roma e l’Italia». In questo senso è uno di quelli più attaccati alla maglia nello spogliatoio, tanto che la risposta più incisiva a Radio Padania è arrivata proprio dalla sua bocca: «Vorrà dire che quando loro andranno ai Mondiali noi faremo il tifo contro». Per questo, e anche per il suo essere così tanto italiano e romano, l’emittente lo ha individuato - insieme a Cannavaro - come il giocatore per cui tifare contro. Proprio lui, il vero insostituibile, il giocatore fondamentale in qualsiasi ruolo, quello che o segna o fa segnare gli altri, quello che incita i compagni e li sprona ad andare avanti. In questo senso, l’esempio è l’urlo al minuto 85 di Italia-Nuova Zelanda, quando nessun compagno si sbrigava ad andare a battere il calcio d’angolo. Un gesto che ha stupito molti, sicuramente chi non lo conosce. Il suo coraggio, la sua fierezza, la sua voglia di vincere non sono certo una novità. Ed è proprio a lui, e a queste sue qualità, che oggi l’Italia si aggrappa per non tornare a casa.