Caccia al tesoro. Da Baptista a Motta. C’è un gruppetto in partenza da Roma

25/06/2010 11:27

Piange il telefono Che di solito fa ridere, ma oggi la questione è maledettamente seria: dovrà segnare, almeno non intruppare, somigliare ad un calciatore, ricordarsi di essere brasiliano. Dare una mano alla Roma. Dovrà convincere il mondo — alla Romachiunque si facesse avanti verrebbe accolto come un grande amico — che ancora vale la pena puntare sulle sue intruppate. Giocherà nel ruolo che preferisce, trequartista. Questo dovrebbe invogliarlo. Particolarmente interessato al numero della Bestia sarà anche qualche londinese, almeno i tifosi degli Spurs. Se è vero — come scriveva ieri il Times — che il Tottenham ha alzato l’offerta a nove milioni di euro. Nove? A Trigoria sono caduti dalla sedia ieri mattina, poi hanno fissato intensamente per tutta la giornata telefoni e fax, in attesa di una chiamata dall’Inghilterra. Che ancora non è arrivata.

Spiccioli Il tesorino col quale completare la squadra è ancora virtuale. Nemmeno Marco Motta sarà di grande aiuto. Pradè ha tentato fino all’ultimo di trovare un accordo con l’Udinese per cederlo o rinnovarne la comproprietà, ma niente da fare. Oggi la Roma verserà nella sua busta una cifra minima, altrettanto farà l’Udinese e bene che vada nelle casse giallorosse entrerà un milione. Dalla cessione di Cicinho, tornato in Brasile ma ancora della Roma, Pradè spera invece di ricavarne almeno due. L’oggetto interessa al Santos, fosse vero. Per gli altri «indesiderati» ci vorrà più tempo. Doni, spettatore del Mondiale in Sudafrica, ha qualche abboccamento dalla Turchia. Andreolli, un bravissimo ragazzo cui però il contratto scade tra un anno, piace al Brescia. E poi prima di pensare a lui bisogna riportare a casa Burdisso. Cerci, infine, aveva parecchie sirene pugliesi (Bari e Lecce). La Roma spera di percepirne nuovamente l’eco.