De Rossi è il punto fermo. Bossi: «Se la comprano»

23/06/2010 06:18

Certezze? Poche, anche perché le indicazioni arrivate dall’allenamento di ieri potrebbero essere viziate dalla presenza di molti osservatori e giornalisti slovacchi. Possibile che il ct abbia semplicemente mischiato le carte per far capire poco all’avversario? Possibile. E allora potrebbe essere più significativo l’ultimo allenamento prima della partita, cioè quello in programma oggi. Perché, tranne i 15 minuti a porte aperte imposti dalla Fifa, il resto della seduta sarà nascosto a tutti gli osservatori, sia agli amici, sia ai nemici. Pochi punti fissi, si diceva. Almeno uno, però, c’è: . Centrocampo a due, a tre o a quattro, cambia poco. Lippi una maglia da titolare per lui ce l’ha sempre. E ci mancherebbe altro, visto che è l’uomo che sta tenendo in piedi la baracca con il gol al Paraguay e il rigore conquistato con la Nuova Zelanda. Danielino ci sarà, ma dovrebbero cambiare i suoi compagni di reparto. Almeno uno. Pirlo è pronto al rientro, il problema al polpaccio è superato ma la sua condizione chiaramente non è al top. Metterlo in campo in un match da dentro o fuori potrebbe essere un azzardo.

Fiducia quindi a Montolivo che è stato fin qui tra i meno peggio, mentre Marchisio dovrebbe lasciare il posto a Gattuso. Davanti sarà tridente, ma quale? Nell’allenamento di ieri, da una parte c’erano Iaquinta, Gilardino e Di Natale. Dall’altra Quagliarella, Pazzini e Pepe. Favorito il primo trio. La difesa dovrebbe restare invariata con Zambrotta, Cannavaro, Chiellini e Criscito. Anche se non è del tutto da escludere l’innesto di Maggio con lo spostamento di Zambrotta sulla sinistra. Il milanista ieri è tornato a parlare in difesa di se stesso e di Cannavaro: «Le critiche nel calcio ci stanno. Però mi ha dato fastidio che prima di questo Mondiale mi abbiano dato del bollito. Ho 33 anni, da tre mesi stavo preparando questo appuntamento. Avete visto come sta andando il mio Mondiale?». E gli va dato atto di stare giocando molto meglio che in campionato. Ma Cannavaro? «Non lo si può mettere in discussione - prosegue Zambrotta -. Magari ad arrivarci come lui a 37 anni in queste condizioni. Sta facendo un bel campionato». Eppure lo spettro dell’eliminazione è lì dietro l’angolo: «Uscire dal Mondiale? Non ci voglio neanche pensare. Sappiamo che è da dentro o fuori, ma siamo abituati a queste situazioni. Pensiamo di potercela fare, ci servirà anche un pizzico di fortuna in più».